90 candeline per la Radio!

di Rita Occidente Lupo

Lei, l’amica di tutti! A diffondere notizie nelle case, nel momento in cui l’informazione non bucava lo schermo! A propagandare musica, lutti, politica: a 90 primavere suonate, quella scatoletta sofisticata che seppe annunciare il fascismo e le sue conseguenze, le vincite milionarie ed i sussulti calcistici, in vita più che mai. Anche se scalzata dalla velocità mediatica, oscurata dal tubo catodico, fedele compagna della solitudine. Grazie al geniale Guglielmo Marconi, il 6 ottobre 1924 la prima voce da mega-apparecchi, lanciando alla cronaca del tempo, Maria Luisa Boncompagni, prima “signorina buonasera”.  Solo nel ’49 la Rai e via Asiago, con i suoi immensi studi. Nel tempo, nuovo look: intrattenimento pantofolaio tra le pareti domestiche,  tra opinionismo e cultura. La censura scheggia Radio Vaticana, sfidante l’audience col vietato ‘Dio è morto’ di Francesco Guccini. Solo più tardi Radio Libere, per incarnare le attese di tutti e poter lottare anche contro il malaffare. Negli anni ’70, salto di qualità: catapultate denunce in diretta, di coraggiosi che pagano con la vita. Fruizione diretta, con massiccia partecipazione di ascoltatori, tramite dirette telefoniche. Poi, i giovanissimi, a creare palinsesti con musica e spaccati sportivi. A rendere duttile uno strumento apparentemente asettico. Oggi, tutt’altro che cenerentola informativa, resiste ai colpi del tempo coi suoi 35 milioni d’ascoltatori.

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