Salerno: Italia Nostra, l’ alluvione dimenticata….dagli Ordini professionali e dalle Istituzioni
È doveroso ricordare pubblicamente un evento tragico, come l’alluvione del 1954, che ha cambiato profondamente la storia di Salerno. È però doveroso -ma anche opportuno, necessario, imprescindibile- accompagnare il ricordo con l’impegno costante perché simili tragedie non si ripetano. L’Italia non è un paese che ha dimostrato, negli anni, di saper coltivare la memoria storica, non è un paese che ha saputo imparare dagli errori. Salerno non si sottrae. Anche in queste ore si ricorda che nella ricostruzione post – alluvione si avviò la grande speculazione edilizia in città, tuttavia si dimentica che solo due anni fa il torrente Fusandola è stato deviato alla foce creando una “curva a gomito”. Insensata deviazione fatta solo per favorire un progetto speculativo: quello di Santa Teresa. Non è un caso che per effetto delle nuove pendenze la foce del torrente è costantemente piena di detriti nelle curve, con considerevole aumento dei rischi. Questo avrebbero dovuto segnalare, ad alta voce, i vertici dell’ordine regionale dei geologi, hanno invece dimenticato il Fusandola, la sua storia, i tragici fatti dell’ottobre del ’54, lasciando che associazioni ambientaliste, prive di mezzi, assumessero iniziative per denunciare la violazione dei tre vincoli che insistono sul corso d’acqua, la carenza della doverosa autorizzazione della Soprintendenza, la mancata considerazione delle Misure di salvaguardia della costa. Per non parlare degli aspetti idraulici, demaniali e altro ancora.Tutto è passato, tutto è stato possibile, nel silenzio imbarazzato e imbarazzante delle Istituzioni, degli enti di tutela e degli ordini professionali. Proprio oggi le associazioni Italia Nostra e No Crescent hanno inviato al Capo dello Stato una lettera – domani sarà resa pubblica – con la quale si ricordano i tragici accadimenti del 1954 e si rappresentano puntualmente gli errori ripetuti oggi con la pericolosa deviazione di un torrente che altro non fa che aumentare pericoli e possibili dissesti. Il prossimo 24 ottobre, in occasione del convegno dei geologi sull’alluvione, le associazioni consegneranno ai vertici dell’Ordine un articolato dossier sugli incredibili fatti e progetti che, di recente, hanno interessato il corso d’acqua….a futura memoria, se la memoria ha un futuro (cit. Leonardo Sciasca).