Lavoro per reclusi?
Carceri sovraffollate…che a Ferragosto troveranno respiro. Il progetto del sindaco Alemanno, d’impiegare i detenuti proprio nel clou dell’anno, per la pulizia urbana. Già da tempo la legislazione gironzola a riguardo. Un modo per affrettare la pena. Per ingananre il tempo. Una miriade di progetti, varati da diverse case circondariali. L’impiego, come collaboratori ecologici, dei detenuti, buona idea per il risparmio di fondi ed il reinserimento reclusi. Al vaglio del Governo, l’approvazione dell’ emendamento, che porterebbe una ventata innovativa nel sistema carcerario attuale. Se le celle, troppo anguste e la stessa Rebibbia scoppia, l’uscita all’aria aperta, salutare. Il rimborso da parte del nostro Governo, al bosniaco recluso che, nei giorni scorsi, ha richiesto il risarcimento di 1000€, per l’angusto della sua prigione, punte incredibili. Eppure, la Corte europea ha accolto il suo appello, in un primo periodo coartato nel condividere coi compagni di pena, scarsi metri di cella. Dall’architettura, alla grafica, passando per decoupage e tavolozze. Solo per citare alcuni dei diversi inganna -tempo dei prigionieri. Ma il problema del reinserimento, permane. Infatti, gl’indultati, lamentano che all’uscita dalle sbarre, più che mai la disoccupazione li spinge a delinquere. La momentanea illusione, di poter quindi essere impegnati fattivamente, finchè si è sotto pena, non trova un seguito. Panacea limitata. Modo solo per alleggerire i giorni, non per alimentare pie illusioni occupazionali. Di ciò si dovrebbe far carico anche la legislazione odierna che, anche se a spasso di posti di lavoro, dovrebbe strutturare idonee misure riabilitative, per chi ha saldato il conto con la Giustizia. E vuole iniziare una nuova vita nella legalità. Avendone le possibilità!