Primarie Campania: Tutti contro tutti, tentativo in extremis di ripiegare su un big nazionale

Caos e veleni alla vigilia delle primarie del centrosinistra per la Regione Campania, previste per domenica prossima. Lo spettro è una brutta copia di quanto avvenuto poche settimane fa in Liguria, o quattro anni fa nella stessa Campania, a Napoli, quando le primarie per il sindaco furono annullate. Durissime le accuse dell’europarlamentare dalemiano Massimo Paolucci , che si è dimesso dal Pd con una lettera choc indirizzata genericamente ai suoi elettori: «Tanti sanno che le nostre prossime primarie saranno un replay peggiore di quelle svolte nel 2011Tanti sanno che si va incontro a un disastro annunciato. Tanti sanno- continua Paolucci- che sotto gli occhi di tutti si stanno spendendo montagne di soldi. Tanti sanno che sotto i nostri occhi si definiscono accordi con interi settori del centrodestra, con i protagonisti della stagione cosentiniana. Tutti, tanti, sanno ma nessuno interviene. Un clamoroso scaricabarile». La consapevolezza che lo strumento delle primarie si sia corrotto sfiora anche i vertici nazionali del Pd: «Crediamo molto nello strumento delle primarie: sono assolutamente il modo migliore per scegliere la classe dirigente», dice la vicesegretaria nazionale del Pd, Debora Serracchiani, fedelissima di Matteo Renzi. «Ma – aggiunge – siamo consapevoli che dobbiamo mettere mano alle regole per evitare ulteriori fraintendimenti: c’è bisogno di calarle nei territori, perché un conto è pensarle in una stanza a Roma, un conto calarle nelle singole realtà». Sulla stessa lunghezza d’ordine il deputato salernitano Guglielmo Vaccaro:  Non so chi prevarrà, so però chi ha già perso: il Pd di Renzi ed il Pd delle persone che vogliono un cambiamento. Questo massacro di ogni e qualsiasi aspirazione al cambiamento nella nostra Regione non può trovarmi complice silente”. Il ritiro  polemico di Gennaro Migliore concordato con il premier Renzi è sembrato un modo per salvare il deputato ex Sel dal massacro ed eventualmente proporlo in caso di annullamento del risultato delle primarie perchè falsato. Sullo sfondo anche la vicenda personale del prof. Luigi Nicolais, a cui è toccata più o meno la stessa sorte di Migliore, prima tirato dalla giacchetta come candidato unitario e poi fatto fuori appena avuta la disponibilità. E’ rimasto fuori dal tritacarne per il momento il vice presidente nazionale di ConfImprenditori l’irpinoGerardo Santoli che non ha mai ceduto alle lusinghe con le primarie in corso  e che ieri è stato invitato a Roma dai vertici nazionali.  Per salvare il salvabile si sta verificando anche la disponibilità di un big nazionale  in modo da mettere tutti daccordo, ma big nazionali di origini campane nel Pd  proprio non ce ne sono e bisogna accontentarsi degli unici sfidanti rimasti in campo Enzo De Luca o Andrea Cozzolino.