Profanare il sacro, per uccidere la fede!
Rita Occidente Lupo
Mentre la coda vacanziera, più o meno kilometrica, riprende fiato, dopo il tran tran che in ogni caso comportano le vacanze, qualcuno s’interroga se lo spaccato recente, ancora segni un passo nell’esistenza. Se la Pasqua, come il Natale, ancora tappe d’obbligo per il cammino cristiano o se non invece riduttivi periodi mangerecci, nei quali approfittare per sedare lo stress lavorativo. Per il mondo cattolico, i riti della Settimana Santa, occasione di scoperta giammai sufficiente per innestarsi in un cammino di conversione, ricordando un evento salvifico, che rende la fede cattolica, l’unica il cui fondatore risorto. Il Papa, in questi giorni, non ha desistito dall’allungare il suo ministero verso i lontani, implorando pace: ricordando che gli untori del male e delle sofferenze, dovranno rispondere al giudizio divino. Su tutti, la benedizione Urbi et Orbi anche sotto la pioggia pasquale! Tra focolai d’odio e stragi, ancora l’oltraggio al sacro. Dall’isola sarda, proprio nella veglia pasquale, un atto sacrilego che ha lasciato sgomenti: la grotta del Buon Pastore, a Carbonia, smembrata nella notte tra Venerdì Santo e Sabato. La statua del Bambin Gesù, nel presepe, rovesciata dal basamento, gettata a terra e decapitata. Lo scempio, compiuto nella cappella votiva nella grotta a Monte Leone. Gl’ignoti non hanno risparmiato la statua della Madonna, forzato il cancello, danneggiato il presepe e trafugata la statua del Bambin Gesù, decapitandola. Ancora continua l’offesa al sacro, la furia empia contro i simboli cristiani: senza rispetto alcuno o riguardo, il tentativo di annientare l’ABC della cristianità. Ma non è mutilando il culto, che si sradica la fede dal cuore dell’uomo: non uccidendo i simulacri, s’ammazza il desiderio divino. Data la concomitanza con le celebrazioni pasquali, l’episodio profondamente significativo. La decapitazione del Bimbo Gesù e la violenza alla statua della Madonna, per il mondo cattolico si tingono di profanazione, ma ancora una volta ascrivono il tentativo del maligno, nel voler soffocare il perenne anelito dell’uomo alla spiritualità!