Verità e menzogne su Galileo Galilei

 

 don Marcello Stanzione

 Il processo a Galileo Galilei (1564-1642) viene utilizzato in un modo vergognosamente ingannevole dai nemici ideologici della Chiesa per dimostrare, secondo loro,  l’oscurantismo cattolico. In realtà il celebre filosofo della scienza Paul Feyerabend( 1924-1994)- anarchico e ateo-ha scritto che nel processo allo scienziato pisano la ragione era da parte della Chiesa Cattolica. In realtà ciò che capitò a Galilei non fu assolutamente causato dalla sua negazione della concezione geocentrica che affermava che il sole gira intorno alla Terra quanto dal fatto che la sua posizione si faceva sostenitrice di un nuovo modo di concepire la scienza come l’unica ed esclusiva lettura della realtà. Cioè il passaggio dalla scienza allo scientismo. A differenza dei luoghi comuni sul “caso Galilei” creati a regola d’arte e dati in pasto agli ignoranti di storia, lo scienziato pisano non ebbe i suoi problemi per la teoria eliocentrica cioè è la terra a ruotare intorno al Sole, perché già san Tommaso d’Aquino(1225-1274) affermò che la concezione geocentrica tolemaica proprio perché non dimostrabile non poteva considerarsi definitiva. Copernico (1473-1543) astronomo, oltre che pio prete cattolico, morto 21 anni prima di Galilei, aveva sostenuto la concezione eliocentrica. Inoltre anche i pontefici Leone X e Clemente VII si mostrarono disponibili alle sue tesi. Galilei sapeva benissimo che la Chiesa non aveva nulla da ridire sull’ipotesi di Copernico. Così egli scrisse in una lettera a Cristina di Lorena: “ (il trattato di Copernico) è stato ricevuto dalla santa Chiesa, letto e studiato per tutto il mondo, senza che mai si sia presa ombra di scrupolo nella sua dottrina..” il vero motivo per cui Galilei ebbe problemi con l’inquisizione fu a causa della sua pretesa di presentare l’eliocentrismo non come ipotesi ma come una tesi comprovata, rappresentava un atteggiamento scientista e non scientifico. Galilei, aveva solo delle intuizioni e non delle prove. In genere coloro che si servono del caso Galilei per attaccare la Religione Cattolica non dicono che lo scienziato in realtà  non portava prove convincenti per suffragare la sua ipotesi. Orbene una prova in realtà la portava, ma era sbagliata. Inviò una lettera al cardinale Orsini dove affermava che la rotazione della Terra intorno al Sole sarebbe provata dalle maree, cioè secondo lui, il movimento della Terra provocherebbe  scuotimento e quindi le alte e basse maree. I giudici dell’inquisizione però gli contestarono tale “ prova”. Ecco perché Paul Feyerabend, pur essendo ateo ed anarchico, ha affermato che nel processo a Galilei il rigore scientifico fu da parte della Chiesa!!!  San Roberto Bellarmino (1542-1621) pretendeva semplicemente che Galilei presentasse le sue affermazioni come ipotesi. Il cardinale gesuita così scrive in una lettera del 12 aprile1615 al padre carmelitano Paolo Antonio Foscarini che appoggiava Galilei: “ Dico che il Venerabile Padre e il signor Galileo facciano prudentemente a contentarsi di parlare “ Ex supposizione” e non “ assolutamente”, (…) Dico che quando ci fusse “vera  dimostrazione” che il Sole stia nel centro del mondo e la Terra nel terzo cielo, e che il Sole non circonda la Terra, ma la terra circonda il sole, all’hora bisognerai andare con molta considerazione in esplicare le Scritture che paiono contrarie, ed è meglio dire che non le intendiamo piuttosto che dire che sia falso quello che si dimostra”. In conclusione la famosa frase che Galilei avrebbe detto dinnanzi ai giudici dell’inquisizione: “ Eppur si muove”, in realtà non fu mai storicamente pronunciata. Fu letteralmente inventata da un giornalista italiano, Giuseppe Baretti, a Londra nel 1757. Una frase ad effetto, uno slogan anticattolico per creare un uso strumentale del “caso Galileo”.