Salerno: 300 Sentinelle in piedi a difesa della famiglia naturale

Trecento persone, ritte, silenti, con un libro in mano e un lume acceso hanno vegliato a Salerno domenica 24 maggio. Le sentinelle in Piedi sono scese in piazza per la famiglia, per affermare, senza se e senza ma, che la famiglia è una sola, quella formata da un uomo e da una donna, unico luogo in cui un bambino può essere chiamato ed educato alla vita. Sono scese in piazza, dando testimonianza pubblica, persone accomunate né dal credo politico né da quello religioso, ma solo da buon senso, quel buon senso che diventa un urlo nel silenzio per riaffermare la verità sull’uomo. Si sono uniti ai veglianti anche esponenti politici di sinistra e un nutrito gruppo di appartenenti alla Chiesa Evangelica – Esercito di Gesù Cristo – a dimostrazione che la preservazione della famiglia naturale non è un patrimonio del solo mondo cattolico, come qualcuno vorrebbe far credere, ma di quanti hanno a cuore il bene dell’uomo. La veglia ha riacceso l’attenzione e le coscienze su tre disegni di legge in discussione in Parlamento sulle unioni civili e la stepchild adoption, l’educazione di genere nelle scuole e l’omofobia. Tutti e tre daranno il via a possibili e probabili leggi ingiuste, che vanno contro l’essere umano e la sua verità e, soprattutto, contro i più piccoli, i bambini. I veglianti hanno ribadito il proprio NO al testo di legge che prevede che le unioni fra persone dello stesso sesso saranno equiparate al matrimonio perché così si determinerà che con una legge dello Stato un bambino sarà deliberatamente privato del papà o della mamma. Le cosiddette “unioni civili” in realtà non hanno nulla di civile, anzi demoliscono la civiltà, annientando la cellula primaria, cioè la famiglia. Se alla famiglia si toglie l’unicità cosa rimane? Inoltre le cd. unioni civili aprono la strada alla pratica abominevole dell’utero in affitto. I veglianti hanno detto NO all’introduzione dell’educazione gender nelle scuole, perché viola l’intimità dei bambini imponendo loro l’obbligo di modificare precocemente la propria identità sessuale per sperimentare che si può essere quello si vuole, maschio, femmina e altro! I veglianti hanno così pronunciato un secco NO all’introduzione del reato di omofobia, costruito a tavolino per zittire con il carcere chi non si allinea al pensiero dominante. Questa terza veglia salernitana delle Sentinelle in Piedi si inserisce nelle 237 veglie che si sono svolte in meno di due anni in tutta Italia, portando nelle piazze più di 40mila persone. Si tratta di una testimonianza pubblica forte e autentica di cui il legislatore e l’intera opinione pubblica non potranno non tener conto. Le Sentinelle in Piedi non si fermeranno. Continueranno a vegliare perché non intendono cedere alle menzogne del potere, dei media e di chi vuol far credere che un bambino non ha bisogno, per nascere e crescere, di una mamma e di un papà, che un bambino si può comprare affittando l’utero di una donna e pagandola come una schiava, che al matrimonio non è necessaria la differenza sessuale, che è giusto obbligare – con legge dello Stato che introduce a scuola la teoria del gender – un maschietto a vestirsi da femmina e viceversa. Vogliono farci credere che, in fin dei conti, anche  l’art. 29 della Costituzione italiana, secondo cui la famiglia riconosciuta dalla Repubblica Italiana è solo quella naturale fondata sul matrimonio, è solo un insignificante orpello privo di valore perché oggi tutto si può cambiare e nulla, neppure la Costituzione, ha più un significato oggettivo e reale. Di fronte a tutto questo non è possibile stare a guardare. Non è più sufficiente dissentire fra le mura di casa. Occorre una testimonianza pubblica, nelle piazze e nella vita.