Generazione voglio vivere “Immigrazione contro calo nascite?”

La ricca e prospera Germania è spaventata, potrebbe perdere la propria ricchezza, le proprie agiatezze e la propria forza lavoro perché…non fa più figli! La soluzione? Una dose massiccia di immigrazione. “Più figli oppure più immigrazione”. A dirlo è Stephan Sievert, un economista dell’Istituto per la popolazione e lo sviluppo di Berlino che di fronte al crollo delle nascite nel Paese ritiene che questa sia l’unica alternativa possibile. Nel breve periodo sembra che sarà certamente questa la risposta: perché anche se la fertilità dovesse fare un balzo improvviso, servirebbero almeno 20 anni per bilanciare la situazione attuale. Uno studio appena pubblicato ha stabilito che la Germania è il Paese che in assoluto fa meno figli al mondo: peggio persino del Giappone, che a natalità è messa malissimo. Lo stesso studio dimostra che anche altri Paesi in Europa presentano un trend preoccupante: il Portogallo registra appena 9 nati per mille abitanti ogni anno, l’Italia 9,3. La Germania 8,2. Il ministero degli Interni di Berlino prevede che la popolazione, oggi di 81 milioni, scenderà a 65-70 milioni nel 2060, ovvero un declino tra il 15 e il 21%.L’unica vera soluzione sarebbe incentivare la maternità che non può però essere inculcata da alcun governo: il problema è tutto di natura morale. Quello economico se c’è, nella ricca Germania, passa in secondo piano. Certo, i governanti potrebbero e dovrebbero sviluppare strategie per aiutare le famiglie ad avere più figli , ma questo non risolverebbe il problema alla radice. Così, dopo aver favorito questa crisi demografica, adesso si vuole dare una risposta sbagliata: l’immigrazione. Fra qualche decennio potremo chiamare ancora gli abitanti dell’Europa “europei” o dovremo chiamarli in altro modo?L’immigrazione massiccia cambia il volto di una società e ne modifica la struttura peculiare formatasi lungo i secoli. No, l’immigrazione non è la risposta ma soltanto la tappa successiva di un processo molto più lungo che sta cancellando dal nostro continente qualsiasi traccia di quello che eravamo un tempo.

Samuele Maniscalco