Riceviamo e pubblichiamo: spot pubblicitario ideologia gender
I cambiamenti epocali e i gravi pericoli a cui la nostra società è sottoposta, in tema di ideologia gender, sono visibili anche da piccole cose, come una pubblicità di pannolini. Da qualche giorno viene trasmesso uno spot pubblicitario della Huggies che, per sottolineare la differente conformazione dei pannolini per maschietti e femminucce, descrive i comportamenti dei due sessi con modalità considerate “sessiste” e infarcita di stereotipi culturali. Una petizione con quasi 6000 firme ha chiesto la rimozione dello spot e l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria ha emesso un’ingiunzione contro la Huggies. Invito, al contrario, a sottoscrivere la petizione (http://www.citizengo.org/it/25384-liberta-despressione-huggies), che chiede al medesimo istituto di revocare l’ingiunzione contro Huggies. La pubblicità, per descrivere la corrispondenza del prodotto in questione con evidenti differenze anatomiche tra bambini e bambine, descrive semplicemente la differenza e la complementarietà a tutto tondo tra i due sessi, senza nulla di offensivo o di maschilista. Gli attacchi alla Huggies si basano su pretesti ideologici, senza nessun fondamento scientifico né giuridico. Maschi e femmine sono diversi (il che ovviamente non vuol dire che gli uni siano migliori delle altre), e non c’è niente di male ad affermarlo. Chi interessato può firmare questa campagna sul cliccando sul links seguente: http://www.citizengo.org/it/25384-liberta-despressione-huggies .Se questo spot venisse ritirato, non si tratterebbe certamente della fine del mondo. Ma la nostra è una società dell’immagine, in cui anche questi piccoli episodi rivestono grande importanza nella difesa e promozione dei nostri valori. Oltretutto, in un contesto in cui sempre più aziende decidono di affidarsi a spot pubblicitari di contenuto provocatoriamente contrario a valori come la famiglia naturale e la complementarietà tra i sessi, è importante far sentire la nostra vicinanza di cittadini e consumatori a chi ha deciso di fare il contrario. La petizione che chiede la rimozione dello spot sta sfiorando le 6.000 firme: dobbiamo fare molto meglio!
Un caro saluto,
Matteo Cattaneo e tutto il team di CitizenGO