Regione: il cons. Brusco, presenta interrogazione sull’Alcatel
In un periodo di crisi economica mondiale in cui i governi di tutti i paesi hanno operato ed operano al fine di salvaguardare l’occupazione e far ripartire lo sviluppo, appare abbastanza singolare la situazione dello stabilimento Alcatel Lucent di Battipaglia. È quanto afferma l’On. Francesco Brusco. Di fatti l’azienda che trova punti di forza nella sua capacità produttiva, nel costo del lavoro concorrenziale e nell’elevata flessibilità rappresenta un punto di riferimento tecnologico e un qualificante sbocco occupazionale per la formazione campana, punti irrinunciabili per un’area ad alto tasso di disoccupazione intellettuale. Dal momento che i finanziamenti pubblici di cui l’Azienda ha beneficiato, pari a quasi 5milioni (fondi FESR) è abbastanza strano che da parte delle forze politiche e delle istituzioni non vengono difese le ragioni di utilizzo del “denaro pubblico” ( in quantità anche consistente ): quale il modo di superare il gap strutturale tra Nord e Sud! Per un’azienda che non ha problemi di mercato, anzi in crescita rispetto al 2008 si decide di dismettere, attraverso la esternalizzazione, Battipaglia e di mantenere in vita Trieste. L’On. Francesco Brusco ribadisce che da parte sua e del MPA non ci sarà una semplice solidarietà formale ma un impegno in tutte le sedi ed a tutti i livelli perché il polo tecnologico di Battipaglia continui a rappresentare un polo di sviluppo importante per tutta l’area visti anche i sacrifici economici (risorse di denaro pubblico) a carico dei cittadini meridionali.Difenderemo con ogni mezzo quelle poche certezze produttive di cui il territorio meridionale dispone e lavoreremo per crearne altre: questo l’unico impegno che assumiamo a favore della provincia di Salerno e del territorio meridionale. È quanto dichiara il Consigliere Regionale Brusco, mentre si denuncia da tutte le parti e in ogni dove l’assistenzialismo di cui beneficerebbe il meridione, nella realtà si decide di chiudere aziende che producono e sono in crescita che sono l’anticamera dell’assistenzialismo. Appare, quindi, sempre più evidente la necessità di un partito del Sud che sappia rappresentare e sostenere, al meglio, le ragioni e lo sviluppo del Sud. Come sostengono tutti gli economisti se si vuole far ripartire la macchina Italia bisogna accendere il motore Sud. Per accenderlo c’è la chiave del partito del Sud. È stato presentato in data 08/09/2009 interrogazione a risposta scritta al Presidente della Giunta Regionale