Giovani le cui dita sfiorano più cellulari che volti
Giuseppe Lembo
Ogni possibile previsione sul futuro del mondo è, purtroppo, una previsione azzardata ed alla fine, può rivelarsi anche senza senso. Precedere il futuro del mondo con un’umanità in cammino senza umane certezze, è assolutamente difficile. Significa volersi ostinatamente avventurare nel regno dell’impossibile. Un primo grave problema è rappresentato proprio dalla violazione disumana e barbara dei diritti dell’uomo; purtroppo e sempre più spesso, non più e non sempre, diritti veri, ma sempre più e solo, diritti di carta; diritti di soli trattati, delle sole carte dei diritti e delle sole tante convenzioni internazionali con, a parole, al centro l’uomo e l’universalità dei suoi diritti. Sono, purtroppo e sempre più l’espressione di una incerta deriva umana, con da una parte i potenti del mondo assetati di potere e di averi e dall’altra parte l’umanità crescente delle povertà che rivendica il diritto alla vita ed il dovuto rispetto in quanto uomini della Terra. In questi due mondi separati non c’è assolutamente possibilità di trovare punti di incontro per un cammino d’insieme; per un cammino per l’uomo senza se e senza ma, con il giusto riconoscimento a tutti gli uomini della loro dignità umana e del diritto alla vita che nessun potente del mondo potrà mai pretendere di negare agli altri uomini della Terra, appellandosi al suo naturale potere di potente ed al suo falsamente naturale avere, il frutto di una rapina senza fine, disumanamente organizzata a danno dei “deboli” della Terra, costretti a subire le arroganti prepotenze di chi si sente “padrone” di tutto e da “padrone”, si sente autorizzato a dettare le regole del vivere umano, stabilendo con rigore, senza se e senza ma, il dominio dei ricchi dominanti sui poveri naturalmente destinati alla sottomissione. Siamo di fronte ad una vera e propria feroce schiavitù del tempo moderno, con dominatori del tutto della Terra, compreso il possesso della carne umana, considerata un vero e proprio possesso – abusato, con un inappellabile ed esclusivo diritto padronale in forma sempre più disumana e violenta di uno schiavismo umano che non ammette differenze di appartenenza, di razza e/o di provenienza; colpisce soprattutto e come sempre, il mondo della povertà; il mondo del disagio sociale e dei tanti ultimi della Terra che, per chi si sente forte del potere sovrano, non contano assolutamente niente e per questo sono costretti a subire tutte le possibili disumane sofferenze, il frutto di vere e proprie barbarie. Le generazioni devono saper conoscere il loro passato; è l’humus della loro vita presente; è l’insostituibile lievito della loro vita futura. Il mondo per sfidare il futuro ha necessariamente bisogno di umanità; le tecnologie non potranno mai sostituire quegli insostituibili valori dell’essere che sono dentro di noi e vanno coltivati e trasferiti, così come conviene, facendoli diventare valori condivisi. Meglio è per i giovani, il riuso delle loro dita per accarezzare il sempre più gelido e sofferente volto del proprio padre e della propria madre, disperatamente vittime di un fare disumano da cancellare, in quanto sarebbe meglio che non esistesse. Siamo veramente e sempre più, in un’epoca sbagliata; siamo al “protagonismo dell’indifferenza” con le nuove generazioni espressioni di un mondo del “tutto è lecito” e del “tutto è dovuto”; generazioni senza un domani possibile che non cercano, appellandosi al protagonismo della ragione, di costruirsi responsabilmente il proprio domani; un domani sempre più incerto ed insicuro, perché non progettato insieme; perché non pensato insieme; perché non condiviso come il frutto di idee comuni. Mentre la tragedia dell’umanità continua, i carnefici del crescente e disumano umano, crescono nell’indifferenza per tutto. I nostri disumani fratelli, nel ruolo di piccoli ed intoccabili padreterni in Terra, proprio si rifiutano di sapere che, dietro l’angolo c’è l’appuntamento con la morte per tutti; c’è, l’appuntamento con la morte, anche per loro e per le loro violenze di uomini senz’anima contro altri uomini. Con un’insipida e disumana morte, l’ultimo atto di una “vita da sballo”, da tanti ricercata con il nuovo Paradiso godereccio in Terra, si considerano insipidamente il simbolo di un’eternità virtuale che assolutamente non esiste, in quanto del tutto fragile e basata sul solo devastante nulla terreno, un percorso fortemente distruttivo di breve corso; per tanti, il proprio vivere terreno finisce in tragedie senza senso, copiosamente bagnate dalle lacrime amare dei padri che non sanno farsene una ragione. Considerando gli scenari tristi del mondo, c’è da dire che, purtroppo, non esistono ricette magiche per ritrovare finalmente se stessi; una soluzione, forse l’unica soluzione possibile, può sicuramente venire da noi stessi; dal profondo del nostro intimo, parte di un mondo sconosciuto che può dare a ciascuno di noi, le tante necessarie risposte utili a poter ritrovare noi stessi e camminare sicuri per le vie del mondo, ricercando la pace; la pace dei giusti e la saggezza di quegli uomini saggi che, da sempre, appartengono al solo mondo dell’essere.