Cava de’ Tirreni: Partito Comunista su maltempo
In Italia la pioggia è sinonimo di catastrofe. La lista degli esempi è lunga: Genova, Atrani, Olbia, Sarno e ultimamente Benevento dove hanno perso la vita 3 persone e la circolazione ferroviaria resterà chiusa a causa dell’esondazione del Calore; Taranto dove sono stati evacuati molti reparti dell’Ilva e alcuni operai sono rimasti intossicati per una fuga di gas; la Sicilia dove una frana ha coperto la Palermo-Agrigento. Abbandono delle montagne, cementificazione selvaggia, assenza di manutenzione ordinaria sono i responsabili (voluti) delle catastrofi che ultimamente si stanno abbattendo sul nostro paese. Anche Cava de’ Tirreni ha delle problematiche gravissime riguardo il dissesto idrogeologico. Da anni nei valloni si sversano rifiuti di ogni genere che rischiano di rivelarsi dei pericolosi “tappi” che frenano le acque quando si ingrossano per via dei temporali; da anni sui versanti delle montagne si è continuato a costruire case su case mettendo a rischio il territorio e la vita dei cittadini. Di fronte a questi problemi che dovrebbero rappresentare una priorità per un’attenta gestione di un territorio particolarmente fragile come il nostro, l’amministrazione Servalli con una delibera di consiglio votata dalla maggioranza rimanda al 2017 i primi timidi interventi di messa in sicurezza dei territori esposti al rischio idrogeologico quali le frazioni di Alessia, Marini e Santi Quaranta. Una scelta pericolosa, miope e soprattutto irresponsabile di fronte ad eventi sempre più numerosi e catastrofici e sempre più vicini a noi. Noi Comunisti pensiamo che serva un piano di manutenzione straordinaria del territorio per la messa in sicurezza delle zone a rischio idrogeologico, per la tutela dell’ambiente e per la creazione di posti di lavoro.