Salernitana, rabbia per errori arbitrali

Maurizio Grillo

Quando venerdì sera l’arbitro Candussio ha fischiato la fine della partita, lo stato d’animo della tifoseria era un mix tra rabbia, rimpianti, impotenza, delusione ed amarezza. Già, perchè dominare per un’ora in casa di una delle squadre più forti del campionato- almeno sulla carta- non è bastato per muovere la classifica che, dopo due mesi, desta sempre più preoccupazione soprattutto alla vigilia di un trittico di partite difficili e senza dubbio fondamentali. Il senso di ingiustizia è palese, davvero incredibile che uno dei fischietti più severi non abbia sanzionato quel calcio di rigore convalidando la prima rete del Bari che andava annullata, punta dell’iceberg di una serie di direzioni tutte o quasi sfavorevoli ai colori granata. In tanti, ovviamente, mettono allo stesso livello gli errori in sede di mercato, sottolineati e rimarcati a più riprese fino alla sfinimento anche dalla nostra redazione anche quando, in avvio, le cose andavano per il verso giusto. Ora, però, è inutile fare dietrologia ed è dannoso giocare al tiro al bersaglio individuando i colpevoli principali: quando i risultati non arrivano le responsabilità sono di tutti e la proprietà, da sempre ringraziata per il miracolo sportivo di questi quattro anni e mezzo, dovrebbe essere meno “permalosa” ed accettare le critiche costruttive di chi macina chilometri e sta soffrendo- sportivamente parlando- ormai da un mese e mezzo. Sarebbe fondamentale trasformare la rabbia e la delusione accumulata in carica agonistica, in una voglia matta di sostenere ancor di più la Salernitana lanciando un messaggio inequivocabile a tutti, indistintamente: non sarà facile togliere ai granata e alla città di Salerno questa serie B conquistata con fatica, senza l’aiuto di nessuno, con pieno merito e che i media nazionali hanno vergognosamente provato ad infangare. Dire che serve il portiere, che Calil era meglio di Coda, che Perrulli era una riserva in Lega Pro, che la difesa subisce troppe reti, che Menichini andava riconfermato e che Lotito debba evitare esternazioni colorite e talvolta fuori luogo è ormai esercizio quasi inutile: fino a gennaio la squadra è questa e, nel bene o nel male, va sostenuta. Un tempo proprio nelle difficoltà il pubblico salernitano tirava fuori l’orgoglio e riempiva lo stadio rendendo l’Arechi incandescente, inespugnabile per tutti. Ora i tempi sono cambiati, ma l’amore per la maglia resta lo stesso: domenica ci sarà lo zoccolo duro, ma c’è bisogno dello sforzo di tutta la città e la provincia per spingere la Salernitana fuori dalle sabbie mobili della classifica per dare definitivamente un calcio a questa crisi e a tanti episodi poco fortunati. Sarà ovviamente compito anche della società avvicinare la gente e non isolarsi e da questo punto di vista c’è davvero tanto da lavorare. A chi giovano questi continui “misteri” sulle reali condizioni degli infortunati? Perchè continuare a chiudere le porte degli allenamenti senza permettere ai tifosi di incoraggiare i calciatori? Perchè non riproporre quel “Tutti uniti all’Arechi” che garantirebbe almeno 2000 presenze in più? Perchè non far vivere la squadra a stretto contatto con la città? Siamo sicuri che il pubblico di Salerno possa fare la differenza non solo nei 90 minuti della domenica, ma 365 giorni all’anno e avere un maggiore dialogo con i giocatori gioverebbe sicuramente alla Salernitana. Invece le apparizioni dei tesserati nelle emittenti televisive sono eventi più unici che rari, le iniziative latitano, addirittura le interviste prepartita che sono prassi in tutte le città d’Europa sono state abolite in nome di dichiarazioni diplomatiche riportate dal sito ufficiale e che non permettono alla stampa, ma soprattutto ai tifosi di sapere come stiano realmente le cose. Lo abbiamo detto, lo ribadiamo: non è il momento di fare polemica, ma di sostenere con forza i granata in una fase in cui tutte le componenti possono fare la differenza. Lo abbiamo visto l’anno scorso durante il testa a testa con il Benevento, quando tutti (stampa compresa) caricarono l’ambiente rispondendo per le rime alle accuse su sponda giallorossa e moltiplicando gli appelli affinché lo stadio potesse essere una bolgia. Salerno, quando è unita, può vincere contro tutti: c’è una B da difendere, i giudizi rimandiamoli a gennaio…