Salerno: Scuola, ancora nessun spiraglio risolutivo contro i tagli
Il ministro Tremonti ordina, il ministro Gelmini esegue e il Direttore Scolastico Regionale con la complicità del Direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale, distribuisce iniquamente i tagli provincia per provincia.La scuola salernitana si è aperta tra tagli e dequalificazione dell’attività formativa, migliaia di insegnanti precari per strada e insegnanti di ruolo riciclati su altre materie. Centinaia di alunni hanno perso la continuità didattica e ore di lezione a partire dalle scuole elementari, centinaia di alunni disabili non hanno più alcun sostegno scolastico o hanno subito una forte riduzione delle ore, si sono formate classi e sezioni dalla scuola materna alle superiori con numeri assolutamente illegali (più di 30 alunni per classe) che oltre a violare la normativa sulla sicurezza, non consentono una normale, proficua e serena attività didattica. La cosiddetta riforma della scuola rivela oggi ancora più nettamente un piano di tagli economici sulla cultura e sul futuro di bambini e ragazzi, tutto in vista della svendita dell’istruzione pubblica a favore di quella privata. Mancano i collaboratori scolastici e il personale di segreteria: saranno pesanti le ricadute sulla vigilanza e l’igiene degli edifici e sul funzionamento delle segreterie scolastiche. Mancano i fondi per il funzionamento amministrativo e didattico delle scuole: dall’acquisto del materiale per la segreteria, alla carta per le fotocopie, al toner, ai programmi per i PC e per tutto il resto. Così nella maggior parte delle scuole si è arrivati a stabilire “democraticamente” con delibera del Consiglio di Istituto un “contributo volontario” delle famiglie per far fronte alle spese di funzionamento quotidiano delle scuole. Mancano i fondi per pagare le supplenze temporanee: gli alunni delle classi senza insegnanti vengono divisi in gruppi di 5 o 6 e vengono mandati nelle altre classi interrompendo la didattica sia della classe ospite che di quella ospitante. Ancora peggio alle superiori dove la soluzione più largamente adottata è quella di far entrare gli studenti un’ora o due dopo l’inizio delle lezioni, o farli uscire un’ora o due prima della fine delle lezioni con una perdita del 10%, almeno, di tempo scuola nell’arco dell’anno. Così vogliono migliorare la Scuola! Questa è l’affidabilità, la serietà, e il rigore tanto propagandato: una scuola che riduce gli orari di lezione e rimanda gli studenti a casa perché non ci sono soldi per pagare i supplenti.
Comitato Insegnanti Precari e ATA provincia di Salerno
Cobas Scuola Salerno
Patto di Base Salerno (Cobas – Rdb Cub – SdL)