Riceviamo e Pubblichiamo: in politica “mezze figure”
con ogni probabilità Lei non mi conosce. Anche se non esito a definirmi “vecchio democristiano militante” sono quasi certo che il mio nome non Le dice niente. All’epoca degli splendori del “nostro partito” Lei era una personalità riconosciuta mentre il sottoscritto era uno che stentava a trovare chi lo tesserasse (è storia che conosce troppo bene e che qui non è il caso rinnovellare). Mi chiamo Antonio La Monica. Sono uno che da giovane aveva giurato che avrebbe tentato di percorrere le scale di “Palazzo Sorgenti” solo quando il partito, che sentivo come “il mio”, si fosse epurato di quel sottobosco che lo avvelenava e che lo stava portando a morte certa. Io ho avuto il piacere di salire quei gradini, la gramigna si era “autoestirpata”, ma purtroppo entrando in quelle stanze le ho trovate desolatamente vuote. Avrei sperato di trovare Lei e tutte quelle persone che avrebbero potuto assumere il ruolo di “padri nobili” di un partito da rifondare, che avrebbero potuto essere guida e riferimento per chi non aveva intenzione di abbandonare quella idea di partito. Se n’è andato!! Ha lasciato che mezze figure assumessero ruoli per loro insperabili, ha permesso che una tradizione si dissolvesse. Lei mi dirà che ha fatto una scelta. Ognuno ha il diritto di fare le sue. Non capisco però le motivazioni a base della sua scelta. Un eminente “democristiano di base” non può sperare di trovare spazio, spazio che del resto non ha mai avuto, in una armata brancaleone dove si può dire tutto ed il contrario di tutto, basta che quello che si dice, abbia l’unico scopo di difendere e salvaguardare gli interessi e la posizione di un solo uomo. Mi rifiuto di credere che Lei, eminente giurista, abbia potuto condividere anche uno solo degli orrori giuridici prodotti dallo schieramento politico che tenta, quasi disperatamente, di accreditare. Infine, da vecchio DC sono meravigliato, forse offeso, dalle elucubrazioni alle quali Lei ricorre per dare legittimazioni politiche ad un’ accozzaglia di interessi a cui, in maniera improvvida ed impudica, qualcuno ha avuto la brillante idea di appioppare la qualifica di “partito”. Da chiunque lo avrei accettato, da Lei proprio no!! Con la stima, che comunque riconosco alla storia dell’uomo, la saluto cordialmente.P.S. Non crede che l’Italia si sarebbe giovata molto di un suo coinvolgimento in luogo di qualche “velina” od aspirante tale?? Si è chiesto mai perchè ciò non è avvenuto?? Io penso che Lei ha qualcosa in più e qualcosa in meno per aspirare ad un ruolo che, senza dubbio, Le spetterebbe: cervello e gambe. Giudichi Lei cosa Le esorbita e cosa Le manca. Antonio La Monica