Angri: Ferraioli risponde a polemiche gestione amministrativa
“Non mi lascio scalfire dalle polemiche strumentali create ad arte da alcuni esponenti dell’opposizione che sembrano aver dimenticato di aver amministrato la città negli ultimi cinque anni”. Il Sindaco Cosimo Ferraioli non lesina stoccate ai gruppo politici della minoranza che hanno sollevato dubbi sulla gestione amministrativa del governo cittadino. “Non c’è alcun retro pensiero dietro le decisioni di rivedere alcuni aspetti di carattere amministrativo che non hanno trovato larga condivisione, voglio semplicemente ricordare che tornare sui propri passi è un elemento di intelligenza, tuttavia – spiega Cosimo Ferraioli – se queste sono le argomentazioni che l’opposizione intende utilizzare per criticare l’operato dell’amministrazione non credo che bisogna preoccuparsi molto”. Il primo cittadino torna anche sulla vicenda dei costi relativi alla possibile nomina del settimo assessore nella giunta comunale. “Le critiche sono del tutto immotivate poiché anche con la designazione di un altro assessore i costi sarebbero, in ogni caso, molto inferiori rispetto a quanto ha speso la precedente amministrazione, i consiglieri di opposizione piuttosto che affidarsi a proclami propagandistici farebbero bene a leggere con attenzione le cifre facendo un confronto su quanto sono costati alla popolazione l’ex sindaco e i suoi assessori”. Il Sindaco analizza anche i costi relativi all’ufficio di staff. “Sono mesi che l’opposizione si aggrappa al presunto aumento dei costi del mio staff e mi corre l’obbligo di precisare, ancora una volta, che ci siamo mantenuti sulla previsione di spesa della precedente amministrazione e così faremo anche per il prosieguo e non vedo quali sono questi maggiori costi che sostiene l’amministrazione, la verità è che c’è solo l’interesse a generare confusione tra i cittadini alimentando polemiche sterili, gli angresi – chiosa il Sindaco Ferraioli – hanno già dimostrato, il 14 giugno scorso, di non credere alle favole e ai proclami della vecchia amministrazione bocciata dal popolo dopo cinque anni di politica clientelare”.