Salerno: alla scuola Vicinanza mostra artistica
Un’accattivante mostra di pittura dal 1 al 6 gennaio 2009, presso la Scuola Elementare Vicinanza di Salerno, in Corso Vittorio Emanuele, grazie alla vena artistica di Augusto Ciccarelli, Giovanni Di Nardo e Giovanni Giordano. La mostra, aperta tutti i giorni, presenta diversi stili pittorici e svariate tecniche, che spaziano con estrema disinvoltura dall’acrilico, all’olio su tela. Nei cromatismi ora accesi, ora soffusamente crepuscolari di Ciccarelli, la tavolozza densa di cromìe, che gioca con la materia stessa, tramutando in voluttuoso gioco prospettico il reale, elemento catalizzatore di un canovaccio prettamente contemporaneo, che privilegia il figurativo. E sceglie l’estetismo per ergersi a padrone di un’atemporalità, giammai scarnificata della sua corporeità. Unanimi i consensi, da parte della critica militante, per le sue tele che anche oltre confini hanno riscosso il plauso. Se per Ciccarelli la donna impone la sua femminilità, in una dinamica di linee e forme, per Di Nardo il discorso è diverso. Sotto l’impulso degli studi artistici e l’egida dei maestri Casciaro, Striccoli e Brancaccio, l’artista approda all’espressionismo senza passare per l’arte virtuale. Dedicatosi all’insegnamento del disegno e svolgendo intensa attività artistica, Di Nardo non interroga il fruitore con le sue tele, che s’impongono nell’essenza contenutistica, senza arzigogoli critici. Dal 1961, presente in rassegne d’arte regionali e nazionali, numerosi i successi e riconoscimenti. Svariate le personali e collettive, che l’hanno visto protagonista in varie città. Presente in raccolte d’arte private e pubbliche. Fra le doti principali una fertile fantasia, vivace e spigliata, tale da arricchire ogni sua tela con impressioni piacevoli ed espressive. La sua tavolozza, sempre ricca di colore, gli consente quella schietta espressione d’arte, che è concreta emancipazione da ogni accademismo. Di Nardo si mantiene schivo e riservato. Non si butta allo sbaraglio per attirare l’attenzione su di sè. Con Giordano, la linea si tramuta in pennellata vitale. In intreccio emotivo, che sconfigge gli schemi paradigmatici della staticità. Non prestato al mondo artistico, a suo attivo una militanza serrata, lontana dagli accdemismi di sorta; le sue opere, tra il fascino del presente e le melanconie paesaggistiche, a volte inseguono il lirismo, altre l’onirica voglia di ritemprare lo spirito. e di affrancare la voglia di vivere, spesso incupita dai mali del tempo.