Vallo di Diano: Codacons, preoccupazione riassetto rete ospedaliera e territoriale

Prima di scrivere questo comunicato abbiamo dovuto studiare. Poco male, ci siamo abituati. Proprio come quando il Ministero della Salute per la prima volta rese disponibile l’elenco dei presidi ospedalieri in cui sono presenti servizi relativi all’emergenza. Studiammo, ma venimmo definiti “bravi” di manzoniana memoria. Adesso tocca capire come verrà riorganizzato il servizio sanitario campano e, in particolare, l’emergenza cardiologica e quella legata all’ictus celebrale. Dobbiamo innanzitutto dire che la rete ospedaliera sarà riorganizzata in HUB (perni centrali) e SPOKE (raggi, diramazioni). Due parole in lingua inglese, idioma che piace non poco alla politica nazionale e regionale. Chissà perché! Nell’emergenza cardiologica uno “spoke” (UTIC senza Emodinamica Interventistica) si affianca a un ”hub” di primo livello (UTIC con Emodinamica Interventistica) che fa riferimento a un “hub” di secondo livello (UTIC con Emodinamica Interventistica e Cardiochirurgia). Qual è lo schema organizzativo per il plesso ospedaliero di Polla? Vediamo:

  • Polla e Sapri (spoke);
  • Vallo della Lucania (hub di primo livello);
  • Ruggi d’Aragona (hub di secondo livello).
  • Nell’emergenza legata all’ictus cerebrale acuto uno “spoke” (nei quali non è prevista la possibilità di effettuare il trattamento trombolitico) si affianca ancora a un ”hub” di primo livello (con possibilità di effettuare il trattamento trombolitico previa verifica dei requisiti) e che fa riferimento a un “hub” di secondo livello o “STROKE UNIT” (con una U.O. di Neuroradiologia e una di Neurochirurgia). Qual è lo schema per il plesso ospedaliero di Polla in questo secondo caso? Vediamo:
  • Sapri (spoke);
  • Polla (hub di primo livello);
  • Vallo della Lucania e Nocera Inf. (hub di secondo livello).

E allora, quali sono le nostre proccupazioni? Innanzitutto, ancora una volta, l’ospedale di Polla sta sempre un gradino gerarchico sotto quello di Vallo della Lucania. Le ragioni le intuiamo, ma non capiamo la logica sociale della “politica del territorio” del caso. Perché se la vallata di Parmenide e Zenone ha saputo influenzare la Storia, anche quella recente, con colpi di mano che sono riusciti grazie alla compiacenza di qualche valvassino locale, di certo non potrà modificare la Geografia di questi luoghi. Avere come riferimento dell’emergenza Vallo della Lucania non è che un modo per mettere a rischio la vita di ciascun cittadino della nostra vallata in caso di emergenza. E vediamo perché. A parte la configurazione orografica del territorio a Sud di Salerno e la conseguente difficoltà di raccordare le varie aree con reti di comunicazioni dirette, ci sono dati incofutabili, come i tempi di percorrenza da e per Vallo della Lucania. Ed ecco qualche confronto, tratto da “google maps” (a volte l’Inglese lo utilizziamo anche noi) in condizioni di traffico normale: Polla-Salerno: 53 minuti, Polla-Potenza: 55 min., Polla-Vallo della Lucania: 1ora e 20 minuti. Pertanto, chi redige questi piani non sembra conoscere bene il territorio a Sud di Salerno (ed – evidentemente –  non usa “google maps”). In questo caso, siamo lieti di poter aiutare, perché si possa modificare qualche dettaglio in questa riaroganizzazione dei servizi sanitari. Perché noi non vogliamo assolutamente pensare che non si voglia più riconoscere ai cittadini del Vallo di Diano uno status costituzionale paritario rispetto al resto dei cittadini italiani. Perché noi non vogliamo nemmeno pensare che si possano mettere a potenziale rischio le vite di 60.000 abitanti di una vallata ai quali è capitata la sventura di non godere più della protezione di un potente vassallo, in questo nuovo medioevo.

 

Il responsabile della sede

 prof. Roberto  De Luca