Baronissi: al Frac Angela Rapio, carte fossili”
Sabato 11 giugno, alle ore 19:00, nella Sala delle conferenze del Museo-FRAC di Baronissi, il sindaco Gianfranco Valiante e il direttore del Museo FRAC Massimo Bignardi, presenteranno la mostra “Angela Rapio, carte fossili”. In mostra, trenta opere su carta realizzate dall’artista pugliese in questi ultimi anni e, nell’autunno scorso, proposte, in parte, durante una personale tenuta a Rimini. “Il passo verso le carte fossili, come l’artista ha voluto titolare il ciclo di lavori che ha realizzato nel 2015, è stato breve – scrive Massimo Bignardi –. Non perché abbia esemplificato e ridotto a forma-sagoma gli spessori delle tridimensionali radici, tanto meno per il facile tentativo di dare risposta all’idea di materia e di costruzione attraverso una pratica che richiama nella sua sostanza il collage. La Rapio si è posta una domanda sulla genesi di queste geografie dell’emozione, vale a dire sul personale abbecedario di segni con i quali traccia, consapevolmente o accogliendo l’inarrestabile fluire del destino, giorno dopo giorno la sua mappa esistenziale, la sua storia nelle storie dell’universo, con la fermezza che lei (il suo occhio) è lì pronta a testimoniare il presente. Frammenti di carte, discontinue sia per i colori, sia per le forme, sia per gli spessori dei supporti, dalle veline a quelli più grezzi e ruvidi delle carte per acquerello, costituiscono questo attuale repertorio. Il risultato è sotto i nostri occhi: pagine di una estrema delicatezza ove l’occhio trova difficoltà a seguire l’inquieta trascrizione di segni e di scritture, ove il segno a volte si sfuma fino a disperdersi nell’acquosità delle tinte, nelle gocce che scivolano dando luogo a grovigli, a siepi, ad alghe che agitano la superficie, trattenendo quel sapore di vissuto che è proprio del frammento di carta. Per esse svolge il lessico del caso, attingendo alle prime esperienze surrealiste di Ernst, nelle quali l’artista tedesco sperimentava la capacità del dripping, poi captato e reso linguaggio da Pollock; come anche la misura della trasparenza pensando alle carte di Matisse, oppure di Joan Mirò, di Richard Hamilton, fino a quelle di Maria Lai. L’artista presenta queste opere sospese alla parete nella loro nudità, come di chi allinea al filo che corre nel cielo i lini, le lenzuola che l’hanno accolta ed avvolta nel transito del sonno: lascia che l’impronta del tempo sia libera da qualsiasi volontà di ordinare la narrazione, da un prima e da un dopo, e conservi, come una sindone, luoghi e territori della propria esistenziale identità”. “La mostra dedicata alla pittrice Angela Rapio – rileva il sindaco Gianfranco Valiante – offre la possibilità di un confronto con esperienze in corso in una realtà culturale, qual è oggi la Puglia, ricca di fermenti. Nelle trame, nelle intense tessiture dei fogli la tensione di una narrazione ma, al tempo stesso, la messa in evidenza dei drammi che oggi invadono le cronache di tutti i giorni. L’artista non scende nel corsivo della cronaca, non indica al giudizio: riesce con estrema sensibilità a parlare a voce alta, come segno tangibile di una profonda identità”. La mostra resterà aperta fino a domenica 3 luglio.