Alfonso Della Corte Mpa:“Cordoglio per la perdita dell’On.Scalia”

 Difensore del Sud e del Mezzogiorno da oltre 30 anni,  ex Ministro della Repubblica  che ricorderemo con rispetto e affetto immutati e a cui moltissimi continueranno a guardare come guida nel prosieguo dell’impegno sociale”. Con La sua perdita   il sud e il Mezzogiorno perdono una delle figure più  autorevoli e rappresentative dello scenario politico attuale.

L’ ULTIMO PENSIERO DELL’ON. VITO SCALIA DEL 04/08/09

Mesi e mesi di incomprensioni, di lotte, di congiure, di manovre, che hanno, di fatto, bloccato la nuova legislatura regionale. Perché tutto questo? Perché, Lombardo, ha dovuto azzerare la Giunta? E l’Assessore Russo soffrire le pene dell’inferno, per ridurre il peso della sanità? Perché all’Ars giacciono ancora i provvedimenti per la riduzione degli Ato, per la riforma della formazione, e tanti altri ancora? E ancora: perché gli attacchi, ad alzo zero, da parte di parlamentari di maggioranza, contro il Presidente del Governo regionale? E perché, infine, i fondi FAS, non sono ancora arrivati? In poche ore, il mistero è stato chiarito. Sono bastati un pranzo ed una cena!Con il Premier, a pranzo, ci sono andati i “lealisti”.Sempre con il Premier, a cena, si sono intrattenuti i ribelli “sudisti”. La conferma l‘ha data il Ministro Stefania Prestigiacomo. Quando, in una intervista a Il Giornale di sabato 1 agosto, alla domanda: “Bisognerebbe sostituire il coordinatore regionale Giuseppe Castiglione?”, ha, serenamente, risposto: “Non è un fatto personale. A guidare il PdL nell’Isola, ci vogliono persone che rappresentino tutto il partito e non espressione di una parte”. E si è capito tutto! Come, cioè, tutto l’ambaradan di questi mesi, il travaglio ed il gran “tormentone”, siano stati la conseguenza di un dissidio interno al Popolo delle Libertà. E come i FAS non siano arrivati per la guerra in corso, condotta dai “lealisti” contro i ribelli “sudisti”. Il Presidente Lombardo lo ha espressamente confermato quando, parlando del mancato arrivo di questi fondi, per l’assenza di un piano adeguato, ha dichiarato: “Questo è sempre stato un falso problema, che è stato usato da alcuni “alleati” per mettere il Governo regionale, e chi lo appoggia, in difficoltà. Ma… alla fine è prevalso il buonsenso”. Il buonsenso, a cui ha fatto riferimento il Presidente, è un indiretto richiamo al pranzo dei “lealisti”, ed alla cena dei rivoluzionari “sudisti”. Che hanno trovato modo di comporre, almeno per il presente, i loro dissidi, solo con la mediazione di Silvio Berlusconi, che ha tenuto ad assicurare, alle due parti, il pronto arrivo dei FAS e la prossima adozione di un robusto “Piano per il Mezzogiorno”. A completare questo quadro, vale la pena di riportare un episodio, di cui è stato protagonista Dore Misuraca. Che, al ristorante romano Capricci Siciliani, dove i parlamentari “sudisti”, amici di Miccichè, aspettavano, per la cena, l’arrivo del Premier, ha ricordato ai commensali che in America “i lealisti difendevano gli interessi economici della Corona contro i coloni d’America. E, alla fine, vinsero i ribelli, che difendevano gli interessi reali della loro terra. Una vittoria celebrata con la dichiarazione di Indipendenza del 4 luglio 1776”.  La boutade di Misuraca può essere considerata… “l’allegoria” con la quale si è concluso il complesso e tormentato iter della guerra dei 30 anni siciliana!

* * * MA, NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE
Perché, dal male, può, talora, anche nascere un bene. Ed è quanto è avvenuto alla luce dei risultati ottenuti! Perché, la lotta all’ultimo respiro, condotta dal Presidente Lombardo e dal sottosegretario Miccichè, ha, di colpo, spazzato via la polvere e la cenere, che copriva ormai, da anni, nel nostro Paese la “Questione meridionale”.Che è esplosa in tutta la sua gravità e drammaticità. Evidenziando un dato devastante. Come, cioè, le due Italie, quella del Nord e quella del Sud, si siano ulteriormente allontanate, sancendo, di fatto, una secessione fattuale, non dichiarata, ma concretamente esistente. E Galli della Loggia, che, sul Corriere della Sera, aveva scritto un editoriale “Italia dimenticata”, in realtà avrebbe dovuto titolare il suo articolo, usando la locuzione “Sud dimenticato”! Lo documenta, peraltro, Stefano Folli, quando, su Il Punto del Sole 24 Ore, conclude un suo pezzo con la seguente frase: “Le due Italie si allontanano perché la politica non interpreta più la coesione nazionale”. A consacrare tale considerazione ha provveduto, peraltro, l’ISTAT, pubblicando i dati sui poveri del nostro Paese. Che sono 8 milioni, così distribuiti: il 3,2 nel Nord, il 2,9 nel Centro il 7,9 nel Sud. In questa ultima parte del territorio, vivono con 770 euro al mese, 610.000 famiglie, il 23,8%, “cinque volte” quelle del Settentrione. Un milione 686.000 poveri!!! In queste condizioni, se da un lato, va ribadita la impossibilità di procedere più oltre, con una spesa allegra, senza alcun riguardo meritocratico, ispirata all’assistenzialismo e alla corruzione (ultimi, in ordine di tempo, il calcestruzzo depotenziato dell’Ospedale S. Giovanni di Dio di Agrigento e il “baratro” della sanità in Puglia), dall’altro, risulta chiaro che, senza colmare il gap infrastrutturale e dei servizi del Sud, risulta inutile pensare a qualsiasi forma di federalismo fiscale.Per questo, ancora una volta, la Sicilia ha fatto scuola! Perché la rivolta di un Presidente di Governo regionale, Raffaele Lombardo, e di un sottosegretario di Stato, Gianfranco Miccichè, hanno riportato al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica italiana, la “questione meridionale” come “questione nazionale”. Non risolta la quale, va a fondo l’Italia tutta, non solo il Sud del Paese! A Lombardo e Miccichè va il merito e la soddisfazione per il risultato ottenuto.

Alfonso Della Corte Mpa Esecutivo Provinciale