Kalanga, arachidi
Padre Oliviero Ferro*
Le trovi nei campi, in mezzo alla manioca, alle zucche, ai fagioli. Quando è il momento di raccoglierle, vengono messe nei sacchi e poi stese nel cortile della casa per farle seccare, dopo averle liberate da tutte le erbe. Poi, c’è l’imbarazzo della scelta. Vengono bollite e offerte subito a chi viene in visita in casa. Vi assicuro che sono buone. Oppure, si toglie il guscio e si lasciano al sole. Anche qui c’è una doppia scelta. Si possono utilizzare per fare una salsa, dopo averle macinate. Oppure vengono fatte rosolare insieme allo zucchero per farne dei croccanti. Ed è quello che io preferivo di più. Ogni volta che andavo in città, mi fermavo per prenderne un bel pezzetto. Non costavano molto, ma erano deliziose. Un po’ come le caramelle. Una tirava l’altra. Era un modo, anche per i bambini, per farsi un po’ di soldi per comperare bic, quaderni e altro per la scuola. Quanti ricordi. Mi viene ancora l’acquolina a pensarci.
*missionario saveriano