Salerno: Acli, Questione costituzionale in Italia, incontro con Pombeni e Rossini
Il referendum costituzionale è sempre un evento di portata radicale nella vita di un Paese. In questa fase storica particolarmente complessa, i suoi effetti si proiettano anche sulla qualità della vita democratica. Le Acli salernitane – dichiara il Presidente provinciale Mastrovito – fedeli all’originaria funzione formativa, di movimento di pedagogia sociale, colgono questa significativa occasione, per approfondire i temi referendari, attraverso una riflessione pacata ed obiettiva, così da aiutare i cittadini-elettori, a scegliere con maggiore consapevolezza e non ultimo, favorire la partecipazione al voto. La nostra preoccupazione – prosegue Mastrovito – in considerazione dei toni esasperati ed eccessivi che il dibattito ha assunto, è che i cittadini, sviliti dalla propaganda e dalla querelle politica, possano rinunciare a compiere una scelta responsabile. Tra lo sterile disimpegno e la faziosità politica, infatti, c’è una “terra di mezzo” che ha necessità e voglia di capire, partecipare, dialogare recuperando il senso dello stare insieme e riconoscersi attorno ad un idea di democrazia. Condividendo questa sensibilità ed inquietudine, con il Dipartimento di Scienze politiche – UniSa e l’Associazione “Non uno di Meno” guidata da Giovanni Celenta, domani martedì 8 novembre p.v. alle ore 17.00, presso la sala Chiostro della Chiesa Maria SS. Immacolata di Salerno alla presenza del prof. Paolo Pombeni approfondiremo il tema referendario, attraverso un analisi storica importante, pragmatica ed obiettiva. I lavori moderati da Carmine Festa – Capo Redattore del Corriere del Mezzogiorno, saranno introdotti dall’indirizzo di saluto di Vincenzo Napoli – Sindaco di Salerno e conclusi da Roberto Rossini – Presidente nazionale delle ACLI, che negli oltre cento incontri sul territorio nazionale, ha più volte evidenziato l’importanza dell’azione politica delle Acli, movimento popolare e plurale, che ha coltivato in 70 anni la sua vocazione alla democrazia ed alla partecipazione. Siamo consapevoli – conclude Mastrovito – che senza un’adeguata manutenzione istituzionale, la politica rischia di trasformarsi in antipolitica, non consentendo approfondimenti utili e necessari a rifondare un idea di Politica e Democrazia, su cui poggiare l’identità del Paese.