Regione: accordo di programma col Comune di Salerno, 49 milioni€ per il centro storico
Il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino e il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca hanno firmato oggi a palazzo S. Lucia un accordo di programma per la riqualificazione e lo sviluppo del centro storico di Salerno. Era presente l’assessore alle Politiche del Territorio Gabriella Cundari. La Regione investe oltre 49 milioni di euro. Il Comune di Salerno, a sua volta, cofinanzia il programma con una quota pari ad almeno il 10%. I principali obiettivi sono: l’incremento della dotazione di infrastrutture urbane per collegare al meglio le aree del Centro Storico a quelle di nuova espansione e per innalzare il livello della qualità della vita; la rivitalizzazione del tessuto imprenditoriale; l’attivazione di nuove iniziative legate ad attività artigianali; la promozione di nuovi servizi turistici; la creazione di percorsi formativi volti all’ingresso nel mercato del lavoro. Con questo accordo vengono finanziate le seguenti opere pubbliche: il completamento del trincerone ferroviario, finalizzato al miglioramento dell’accessibilità e mobilità sostenibile; la riqualificazione del Waterfront; il recupero e la valorizzazione di palazzo Fruscione.
Il programma prevede anche la realizzazione di asili nido, l’abbattimento di barriere architettoniche, l’istallazione di telecamere nelle aree più sensibili ed il completamento delle urbanizzazioni. Saranno infine messe a disposizione del Comune di Salerno risorse aggiuntive in caso di raggiungimento di importanti “obiettivi di civiltà”, come: il 35% della raccolta differenziata; la lotta contro l’abusivismo; l’informatizzazione dei servizi pubblici; l’incremento dei servizi sociali; l’utilizzo di sistemi di trasporto ecologico.“Ci siamo mossi – ha detto il presidente Bassolino – con tempi più che europei. A giugno 2008 abbiamo sottoscritto il protocollo d’intesa e in questo intervallo di tempo abbiamo intensamente lavorato per definire i progetti e gli investimenti”.“Il nostro obiettivo è concentrare la spesa dei fondi europei in pochi grandi progetti per migliorare la qualità e l’efficacia degli interventi. L’iniziativa Più Europa va esattamente in questa direzione. Ora, dobbiamo lavorare per sbloccare i progetti integrati delle altre città”. “Andiamo dunque avanti, in un clima di piena collaborazione istituzionale, per realizzare opere importanti per lo sviluppo e la riqualificazione delle aree urbane della nostra regione” ha concluso Bassolino. “Si tratta di un atto molto importante che ci consente di completare un pezzo di trasformazione urbana di un’area strategica del centro storico di Salerno”, ha dichiarato il sindaco di Salerno De Luca. “Una parte degli interventi previsti dal progetto integrato li abbiamo già anticipati, seguendo un nostro consueto metodo di lavoro che ci consente di non avere i tempi morti della burocrazia”. “La definizione del Più Europa di Salerno giunge al termine di un lavoro molto complesso, durato mesi, durante i quali abbiamo dovuto stabilire alcuni passaggi della procedura non ancora definita in tutti i suoi aspetti. Il lavoro che abbiamo fatto sarà, comunque, utile a sbloccare altri Più Europa, già pronti, di altre città, grazie al fatto che non ci sono più dubbi e nodi da sciogliere sui sistemi di controllo e sui rapporti tra i vari enti”, ha concluso De Luca.
La nuova Salerno ,una forma senza sostanza.
A Salerno dove ultime scoperte archeologiche stanno ad ammuffire nei depositi della soprintendenza archeologica ,dove si demoliscono palazzi forse d’interesse storico come il Palazzo Renna e dove accanto ad una necropoli etrusca si vuol realizzare un inceneritore dei rifiuti e non si tiene considerazione e non si valorizza la storia di questa città ,per costruire immobili moderni ,che talvolta sono come un pugno in un occhio nel contesto urbanistico.
I lavori pubblici e la costruzione di nuovi immobili negli ultimi anni hanno messo in luce delle straordinarie scoperte archeologiche che possono essere un’ attrattiva turistica ,perché Salerno turistica non sia solo uno slogan ,che viene ripetuto ormai da diciassette anni. La scoperta della “Pompei della preistoria”*, ovvero l’insediamento sorto nella zona orientale intorno al 2000 a. C., la scoperta della necropoli del villaggio paleolitico rinvenuto nell’area dove doveva sorgere Finmatica ,le successive scoperte della tomba di Oliva Torricella dell’ alto preistorica, scoperto durante i lavori per l’impianto di illuminazione pubblica lungo la statale Fuorni-San Leonardo , a cui si aggiunto il corredo della “dama di Fontanelle”, messo in luce durante il cantiere dell’autostrada nei pressi di Montevetrano. Secondo l’archeologa Maria Antonietta Iannelli ”siamo in piena età del ferro orientalizzata .Stupende sono le vesti preziose della nobildonna: un abito di lana guarnito da centinaia di borchie ed anellini in bronzo che formavano un avanguardistico disegno geometrico e da una cintura, sempre in tessuto, arricchita da grossi anelli in bronzo. Il tutto reso ancor più raffinato dalla parure, orecchini e collana, in ambra.” Fino al ritrovamento eccezionale a Cupa Siviglia ,dove si vuol realizzare inceneritore, di un’ altra necropoli ,all’interno delle quale si è trovato uno scarabeo proveniente dall’Armenia* , che “presenta una scena di culto molto importante” e che è già all’attenzione degli studiosi. Per fortuna il nostro paese è ricco di reperti archeologici ,ma è prassi italiana,è quella di scavare , di compiere i rilievi, si portano eventuali reperti in qualche museo e poi vai con le ruspe ,infatti è giusto che il progresso vada avanti ,però ci deve essere una sensibilità della storia e della cultura.
Varrebbe la pena di conservare e mostrare il sito ai turisti. Il Sindaco di Salerno ,nonostante tutto ciò,vuol costruire continuare a costruire l’inceneritore affianco a tale necropoli. A parte i dubbi sull’utilità di tale impianto ,possibile se proprio lo si vuole costruire non ci sono altre sedi?Non oso immagine se il sindaco di Pompei proporrebbe la costruzione dell’ inceneritore affianco a Villa dei Misteri ,cosa accadrebbe! Durante i lavori della stazione di metropolitana M6 a Mercatello è stato scoperto un «vicus» marittimo databile all’età di Domiziano ,con 120 tombe romane. Nelle tombe scheletri anfore e reperti vari. Nel cantiere della cittadella giudiziaria* è stato scoperto un borgo longobardo, custodito da un «guerriero» con tanto di corazza e spada, immobili moderni ,che sono spesso come un pugno in un occhio nel contesto urbano .Mentre nella Lungoirno è stata attestata dalle numerose schegge di selce(per intenderci le armi usate nel periodo della pietra), dei cacciatori del mesolitico. L’elenco continua con i monili ed i vasi protostorici scoperti ad Ostaglio* durante i lavori di fornitura gas di Salerno Energia, gli edifici pubblici romani di piazza Abate Conforti e San Michele rivelati grazie alle opere di Urban, l’impianto termale alto medioevale individuato nel complesso dell’Umberto I. Ma le scoperte non dovrebbero finire , infatti i cunicoli attribuiti ad una leggenda che collegavano il Castello di Arechi sul Monte Bonadies con i palazzi nobiliari e le chiese della centro storico sono risultati veri ,e potremmo scoprire un’altra Salerno ,una Salerno sotterranea ,che sta lì a portata di mano ,ma nessuno si muove per scoprirla. Lo scarso interesse dell’amministrazione della Comune di Salerno della storia di questa città ha dei casi emblematici: L’abbattimento (con una battaglia legale amministrativa e adesso anche penale) del Palazzo Renna Sabetta ,perché fatiscente e non d’interesse storico. Secondo il prof. De Simone “Che nel Palazzo non ci siano reperti importanti non è esatto, ci sono volte a crociera, colonne, resti di una torre delle Mura di Salerno, resti di un luogo di culto forse la sinagoga degli ebrei salernitani ; vi ricordo che la comunità ebraica salernitana ,che era nel Medioevo una delle più importanti d’Italia e che contribuì fortemente allo sviluppo della celebre Scuola Medica Salernitana; purtroppo della Sinagoga salernitana si sono da tempo perse le tracce e secondo qualche storico potrebbe trovarsi proprio nelle strutture del Palazzo in questione; il Palazzo anticamente appartenne ai nobili D’Avossa, poi ai nobili Lauro Grotto. Che non sia possibile nessun recupero anche questo è inesatto, come dimostrato dalle perizie del TAR della Campania e come dimostrato dagli edifici del Centro Storico de L’Aquila che stanno peggio combinati eppure sono in attesa di ristrutturazione non demolizione. I proprietari del Palazzo hanno presentato un progetto di recupero, quindi a questo punto è davvero assurdo che il Sindaco De Luca si accanisca per una sua demolizione”;
L’ interramento della foce del torrente Fusandola *,è più precisamente un intubamento della foce, in pratica una grossa tubazione, che conterrà le acque del Fusandola, verrà interrata al di sotto della spiaggia e verrà portata in fondo al mare (a parte gli alti costi gestionali di realizzazione e di manutenzione di una simile opera e i rischi di tipo idrogeologici che devono essere attentamente valutati, perchè l’esondazione di tale torrente ha creato nel passato ben due alluvioni con centinaia di morti nel 1626 e nel 1954).L’ opera è necessaria per la costruzione del Crescent ,immobile a semicerchio 14.800 metri quadrati e 80 mila metri cubi di volume dell’architetto Bofil . Il nome di Salerno(Salernum) potrebbe indicare la città posta tra il torrente Salum (è anche l’antico nome del torrente che scende da Canalone, forma una cascata e quindi scorrendo per via Fusandola e passando affianco alla Villa Comunale, arriva al mare ,cioè il torrente Fusandola) ed il fiume Irnum(Irno)*.Il Fusandola è uno dei monumenti di Salerno(oggi purtroppo il tratto del torrente che attraversa il tessuto urbano risulta gia’ in gran parte coperto) ed andrebbe tutelato e valorizzato, perché ha dato probabilmente il nome alla città e rappresentava il fossato delle mura occidentali della città, invece si vuole eliminare anche l’ultimo tratto scoperto ,in cui il torrente attraversa la spiaggia di Santa Teresa;
La mancata realizzazione del museo dello sbarco degli Alleati e di Salerno capitale d’Italia, la struttura di tale museo poteva essere progettato da un architetto di fama internazionale ,che sta per essere realizzato nell’improbabile sede del Comune di San Cipriano Picentino (SA) (finanziato con fondi europei),per ricordare un importante pagina di storia mondiale contemporanea ,cioè lo sbarco degli Alleati anglo-americani sulla costa salernitana e le successive vicende con Salerno capitale d’Italia con il primo governo libero dopo il ventennio fascista, che ha condizionato la vita di milioni di persone fino a giorni nostri e non dimenticandosi che il Museo dello sbarco di Normadia in Francia ha migliaia di visitatori all’anno.
Abbiamo un sito d’interesse storico dove si vuole costruire vicino un inceneritore di rifiuti ,reperti archeologici di interesse internazionale che giacciono ad ammuffire nei depositi della soprintendenza archeologica , di immobili forse d’ interesse storico che vengono abbattuti , di pagine di storia contemporanea dimenticate ,di torrenti storici vengono interrati per dedicare attenzione alla costruzione di immobili di moderna architettura e arredo urbano ,nella spasmodica ricerca di costruire una nuova Salerno,ignorando però quella passata .
Si dice di volere affermare una nuova forte identità salernitana , ma un identità che non affonda nella storia , non può essere né forte e nemmeno un ‘identità. Dimenticandosi della storia della città ,dove i reperti e le testimonianze del territorio vengono trattate come polvere da mettere sotto il tappeto per creare una nuova Salerno ,con una forma ma senza sostanza , perché non si tiene considerazione e non si valorizza la sua storia e il suo patrimonio artistico ed archeologico.
La nuova Salerno non potrebbe passare attraverso la riorganizzazione dei musei già esistenti e l’istituzione di nuovi,utilizzando i straordinari reperti rinvenuti negli ultimi anni , allestendoli negli immobili antichi del centro cittadino. Creando degli itinerari storico-archeologici e culturali , includendo la necropoli di Cupa Siviglia (senza l’inceneritore), con la creazione sul percorso di tali itinerari ,di punti di ristorazione tipica enogastronomica e laboratori artigianali (con la spiegazione delle fasi della lavorazione artigianali e vendita di souvenir artigianali) ,collegati con efficienti mezzi di trasporto,invece delle tante iniziative socio-culturali ,che hanno dato sterili risultati sulla crescita culturale ed economica della città. Non potrebbe essere questo un modo per fare turismo,invece della costruzione di immobili moderni ,che talvolta sono come un pugno in un occhio nel contesto urbanistico. I turisti italiani e stranieri non sono forse interessati al patrimonio artistico , archeologico, paesaggistico ed gastronomico delle città italiane.
*fonte : L’Espresso,Il Mattino,Salerno, storia e leggenda di Luigi Carella.Il forum la Discussione ,prof.De Simone ,Sig.La Rocca e Rosa.