Mercato San Severino: vasche di laminazione sporche nelle frazioni
Anna Maria Noia
È in arrivo l’inverno, con il freddo, i venti e soprattutto col suo carico di piogge. Una stagione critica, per molti residenti di Mercato S. Severino; in particolare temono – appunto – le piogge gli abitanti di S. Angelo, Ospizio-Valle e soprattutto S. Vincenzo, Pandola, Acigliano. Sono le frazioni maggiormente colpite dalle esondazioni del torrente Solofrana. Che tracima puntualmente ogni volta vi sia qualche precipitazione più intensa. Per ovviare alla massiccia presenza di fenomeni alluvionali, sono presenti delle vasche di laminazione nelle località Ciorani – le note vasche borboniche, realizzate da tali dominatori tra ‘700 e ’800 – e Acigliano. Entrambe sono oggi ricettacolo di rifiuti e cumuli di immondizia. E questo nonostante le periodiche verifiche tecniche e strutturali. Se ne parla però di più ogni volta che si paventi il pericolo di straripamento, nelle altre frazioni a ridosso delle due citate; oltre a tali paratie, che contengono e irreggimentano la portata d’acqua, non vi sono altre strutture più efficaci di sorta che limitino le esondazioni. Però non si è provveduto a ripulirle. “Le vasche di Ciorani – dice un operaio sanseverinese – sono prive di manutenzione da anni, anche gli argini sono nel degrado. Da poco nel circondario hanno piantato dei pioppi. Ora sono state trasformate in discariche a cielo aperto”. Anche ad Acigliano, la zona del Ciuccio di Fuoco, la situazione non è delle migliori. L’ex consigliere Eduardo Caliano getta acqua sul fuoco, asserendo che la vasca di laminazione è “funzionale” per quanto riguarda il suo compito, che è quello di gestire gli allagamenti. Le difficoltà sorgono quando la gittata d’acqua supera il livello standard della struttura. Però – dice Caliano – grandi allagamenti sono eventi rarissimi, uno ogni 150 anni. Sulla questione è intervenuto più volte anche l’ex assessore alle Politiche Giovanili Rosario Bisogno, che – quando era all’interno dell’amministrazione di Giovanni Romano – si è interessato inviando missive agli enti competenti, quali il Consorzio di Bonifica per il Sarno e gli Uffici Tecnici del territorio. “Da tempo – dichiara Bisogno – manca la manutenzione all’interno del sito, anche se la pista ciclabile esterna risulta rimaneggiata da poco”. I residenti, comunque, sono sempre sul piede di guerra; anni fa – ad Acigliano – venne costituito anche un comitato spontaneo – sorto dalle sollecitazioni di un ingegnere: il professionista Giuseppe Forino. La querelle è ben dura e non cesserà sicuramente di tener banco. Monta ancora la protesta.