Ma chi ci governa?
Da chi siamo governati! Che sentir più! Dopo le escort, dive mediatiche, contrariamente ad un tempo, additate per le prestazioni meretricie, i trans, spavaldamente sinceri nelle confessioni: le loro “onorate prestazioni”, 5000€ a notte! Ed ancora, saper che la coca gira, in barba al risparmio, che il denaro scivola a fiumi, che il vizio stupra il buonsenso. Che la morale giace annientata da “Certe debolezze” , stuzzicanti perfino compassione! Manca chiarezza. Tralasciando l’inesistente etica, per accentare la corruzione del ricatto. Assenteista, qualora senza elementi da dover essere celati. La pubblica condotta, il comportamento d’un politico, può nel privato anche giungere all’amoralità, perchè rientrante nella sfera intima. Licenziata, quindi, la bruttura, la deturpazione di certe vite. Tra droga e trans, prostituzione e corruzione, quale governo eredita l’Italia, se lo chiedono anche oltr’Alpe. Trans anche sugli alti scanni di chi dovrebbe trascinare la vita sociale. Avendo a malapena la forza di reggere la sua di esistenza, senza gettarla in pasto alle cronache scandalistiche. Si vuota il sacco ormai, anche se solo in parte. Addirittura vien fuori la frequentazione, nel mercato della prostituzione trans, specialmente da parte di An. Sono proprio i nuovi miti del piccolo schermo ad essere i delatori. Ad uscire dall’anonimato, per graffiare anche la celebrità mediatica. Nulla più da tener taciuto o di cui vergognarsi. Anche se Marrazzo avesse o meno i pantaloni tirati su al momento della trappola!Vite annientate dal vizio. Fino ad un mese fa, l’ex governatore laziale, un’esistenza tranquilla. Lontana da vicoli ciechi. Oggi, contraltare a Berlusconi, anche non reggente. Il premier, vince sempre. Questione perfino di verificare se sia più lecito avvalersi d’escort o di trans. Si è giunti a dover scegliere quale condotta meno censurabile. Non quale errore sia il più grave! Berlusconi rilucida la sua virilità ultra settantenne, che lo gonfia anche se solo sotto effetto escort! Mentre Marrazzo, viene sbatacchiato in un disagio psicologico, che rasenta i limiti del patologico. Eroine, le mogli! Se la Lario, statuaria nella sua crocifissione anche mediatica del premier, con le sue scottanti rivelazioni, la moglie di Marrazzo, la compagna coraggio, immolata per salvare marito e famiglia. Vicende che non fanno bene e che i cittadini più attenti dovrebbero non digerire. Non può la politica essere affidata ad uomini che al di là dei propri vizi e vizietti, scialano denaro in barba a chi è stressato dall’ansia occupazionale o si lascia andare per l’indigenza. Da Palazzo Grazioli alle villette dei trans, nel luogo ancora grondante di un martirio politico che la storia annovera. Non si può continuare ad essere la vergogna europea, per storie e storielle, che infangano la collettività. L’Italia urla la sua voglia di riappropriarsi delle proprie radici. Della propria tradizione. Di respingere con forza quest’ambiguità sessuale, quest’imposizione costante di gay pride e di scie omofobiche. Basta, esistono tanti problemi, troppi ed invece non si fa altro che intingere il dito nell’ennesimo atto di vandalismo contro omosessuali o di evidenziare la mutazione di chi voleva essere di un sesso opposto a quello delle nascita. Girare pagina è d’uopo. Non solo per cogliere che Rutelli, abbandona il Pd, per rifugiarsi sotto l’ala casiniana o che Bersani diventerà l’ago della bilancia della rinascita di un centro-sinistra inesistente. O che le riforme di Brunetta, son riuscite ad appagare, almeno in parte, i conti della pubblica amministrazione di Tremonti. L’Italia ha bisogno di un nuovo vento, di una pulizia non etnica, ma di moralità, che parta proprio dall’alto e che inizi a depennare coloro che hanno sul groppone procedimenti penali in corso, rinvii a giudizio, avvisi di garanzia et similia. Forse davvero si sfollerebbe la gerarchia degli alti scanni e si potrebbe respirare un’aria “pulita!” Non è mai troppo tardi, per sollevare la voce a riguardo! Occhio alle prossime regionali!
Ma chi ci governa si chiede la direttrice, e saggiamente da anche la risposta. Sono perfettamente d’accordo con Lei, in tutto.
Ho letto con interesse l’articolo della direttrice. Condivid tutto. Complimenti.
In linea di massima sono d’axxordo con la direttrice anche se ogni caso andrebbe analizzato singolarmente perchè tante sono le differenze e le condizioni. Per quanto attiene la vergogna europea, beh! non sono dello stesso avviso. Per i gusti o le abitudini sessuali dei personaggi non possimao essere gli ultimi del continente. Che dire allora del Presidente francese o dei politici brritannici per la storia dei rimborsi spesa. Non buttiamoci la croce sempre addosso noi stessi.
Il rigore dei personaggi pubblici deve manifestarsi innanzitutto in campo sessual-sentimentale, altrimenti quale esempio danno alle giovani generazioni. Insomma in questo momento siamo amministrati proprio male.
“…ma chi ci governa?”
illustrissima direttrice, il suo interrogativo è tanto dirompente quanto tardivo.
Era facile verificare, guardando gli avvenimenti politici (incarichi, promozioni…candidature) che ogni susseguirsi di eventi era frutto studiato di un’azione ..almeno dubbia.
I meriti di tanti premiati dalla “sorte”, erano solo la contropartita di mercificazione personali.
In questa maniera si sono conquistate posizioni preminenti, in liste elettorali, dove dei “nominati” ancora oggi occupano un posto immeritato.
Sarebbe troppo facile fare dei nomi(voce di Popolo, voce di Dio), di chi faceva vacanze trasgressive nelle isole tropicali (turismo sessuale, anche su m…) a chi con borse di soldi e visite, con proprie pater, nei piani alti della politica, si assicurava la compiacenza e la riconoscenza di chi stava nelle sale dei “bottoni”.
Si pensava di poter tenere tutto nascosto…, tutto, prima o poi verrà alla luce:” Ciò che non si fa, non si sà”.
–
….chiedo scusa, queste cose invadono la sfera privata e quindi vi prego di non tenerne conto….o no.
–
in bocca al lupo
E’ indubbio che la condotta di chi ci amministra deve o dovrebbe essere integerrima, ma si sa …..il sesso governa processi psicologici e mentali inverosimili. Potremmo accontentarci della loro corretta e trasparente gestione…se fosse possibile.
Se si vuole parlare di abitudini sessuali dobbiamo anche riconoscere che l’antico vizio degli uomini di andare con le donne (sante o escort che siano) è ben diverso dall’attuale vizietto di andare con i trans. Se non si accetta questo principio non si puà discutere.
Oggi in tv, su L’Arena di Rai1, parlavano di tradimenti e del coraggio delle mogli. Certo è difficile perdonare un marito-compagno che tradisce con un’altra donna, ma quando tradisce con un trans mi sembra davvero impossibile qualsiasi perdono…forse c’è dell’interesse e solo così…..
Sono in parte d’accordo con la direttrice. Lei fa della questione un problema più religioso che altro. E’ anche vero ma la sostanza è diversa. I costumi e le abitudini sessuali danno mille diverseinterpretazioni. Caso per caso. Non mi piace, però, la protezione eccessiva di Marrazzo.
L’argomento è complesso e ognuno ha il proprio punto di vista. La direttrice ne ha uno suo che io condivido ma che altri possono anche mettere in discussione. E’ la democrazia.
Spesso capita di sentirne di tutti i colori sui trans. Poco fa sul Tg4, Emilio Fede, commentando un servizio sul concorso mondiale di miss-trans svoltosi in Indonesia ha detto che la bellezza di quei trans può facilmente far confondere. Ma Marrazzo lo sapeva bene con chi andava. Ha ragione la direttrice, bisogna seguire quello che lei dice sui governanti che dovrebbero essere immuni da qualsiasi tentazione.
Da chi siamo governati, si chiede la direttrice in questo ottimo pezzo di giornalismo. La risposta è nel suo scritto. Sono d’accordo.
Qualsiasi personaggio pubblico ha scheletri nel suo armadio. Da qualche tempo ci sveniamo a trovare solo scandali a sfondo sessuale perchè non sappiamo più portare alla luce i veri scandali di cui questi singori sono protagonisti da sempre.
Attenti alle prossime regionali.
Giustamente la direttrice pone l’accento sulla scelta, a livello locale, della futura classe politica. Eppure, la fatale attrazione per il politico “potente”, che promette posti e colate di cemento, la subiamo in molti. Il politico visto non come garante della corretta gestione della cosa pubblica, non come portatore di idee, innovative o di conservazione del preesistente, ma come amico sul quale contare. Politici e imprenditori, faccendieri e meneggioni, tutti indaffarati nel gestire quella sterminata quantità di danaro pubblico, per utilizzare sempre e comunque a favore ora di quella lobby, ora di quell’altra.
Attenti alle prossime regionali.
Condivido anch’io gran parte di quello che asserisce la Direttrice. Ma il nostro voto conta poco, cara Direttrice, se esso viene stretto nell’ambito della scelta del “meno peggio”, come oggi avviene. Aspettare un novello Pisacane non si può, anche perché non vorremmo che la codardia di molti decretasse ancora una volta la morte di trecento giovani e poi perché crediamo che la lotta debba essere giocata con le regole della democrazia, conquistata anche grazie al sangue di quei Trecento, le cui ossa per anni sono state custodite in scatoloni per la pasta, senza che nessuna voce di sdegno si levasse (per anni).
In esilio è la nostra dignità di cittadini, cara Direttrice. Anche quando si è costretti a sospettare che un giovane è stato picchiato a sangue da chi ha l’obbligo di considerare ogni vita umana come sacra. La nostra dignità è in esilio quando si spara nelle strade nella più piena indifferenza e nella rassegnazione alle regole del più forte. In esilio, infine, è il nostro senso del dovere, quando a reggere le istituzioni sono uomini come quelli da Lei descritti. Ed essi, “mi consenta”, sono inamovibili, con le regole attuali che essi stessi si sono scelti. “Porcate”, qualcuno direbbe.
Decideranno questi stessi uomini chi dovrà prendere parte alla competizione alle regionali: tu sì, sei ricattabile (Giuliamo Ferrara docet); tu no, sei un cane sciolto o troppo critico. Quanti “Cuor di Leone” adesso vede in giro nelle varie fazioni che sappiano dire un fermo NO a questi invasivi partiti-persona?
E così, la nostra dignità di cittadini, indipendentemente dalle buone intenzioni dei singoli, continuerà a rimanere in esilio, mentre la società della delinquenza (no, non ho detto “della conoscenza”, ma “della delinquenza”) si affermerà sempre di più. Resteremo in pochi, noi sì quelli del Fort Apache, a difendere quei valori di cui Ella si sta facendo portatrice. Resisteremo, aspettando che arrivino i nostri.
La vita sessuale dei personaggi pubblici non dovrebbe proprio interessarci, altro che storie.
Sono pienamente d’accordo con la direttrice. Noto con piacere che la discussione su questo argomento si sta sempre più allargando. Esprimere il proprio parere è un fatto democratico. Complimenti.
Questo èp un forum davvero interessante. La speranza è sempre quella di poter essere governati da gente culturalmente preparat, assennata e con …pochi…vizi.
E’ interessante partecipare ad un dibattito su un argomento così scottante. Per me i personaggi pubblici italiani dovrebbero essere come queli americani, alla minima ombra subito via.
Roberto cita Fort Apache. Giusto. Dovremmo creare tanti fort apache per difendere la nostra libertà che è costantemente insidiata da quei personaggi squallidi che muovono le fila del potere.
Brava direttrice. Io mi augurerei un parterre politico lindo e immacolato ma a ben pensarci forse nemmeno i padri della costituente lo erano al cento per cento. Andiamo avanti con quello che ci passa il convento.
“Ma chi ci govera?”. Non è tardivo l’interrogativo posto nell’articolo dalla direttrice. Lupo solitario sbaglia. L’interrogativo è attualissimo e dovremmo tutti impegnarci nel contribuire a migliorare la situazione drammatica in cui siamo precipitati.
Possibile che in questo paese tutti gli uomini pubblici sono in qualche modo intaccati. Insomma tra la prima e la seconda repubblica non c’è differenza; dobbiamo solo sperare in una terza repubblica.
Le nuove generazioni, i giovani, difficilmente si affacciano alla politica perchè sono compressi e, forse, spaventati dai troppi compromessi che bisogna accettare per tentare anche solo di entrare nel grande circo. Speriamo nel futuro.
La direttrice ha avviato un ottimo confronto, almeno di idee Pare che tutti, più o meno, siamo d’accordo sul fatto di affidare il nostro destino nelle mani di gente pulita. C’è gente di questo tipo ?
Cara direttrice, i politici vivacchiano perchè la colpa è anche nostra che vogliamo utilizzarli a nostro uso e consumo per piccole piaceri e immeritate prebende. Poi non possiamo prendercela solo con loro.
Cara Direttrice, complimenti per l’articolo che condivido in pieno. Io mi pongo però un altro quesito: come mai la gente per bene, capace ed intelligente è lontana dalla politica? la risposta è semplice : ” la partitocrazia non conosce colori e consiste nella capacità di molti mediocri che si alleano per non consentire l’accesso alle cariche pubbliche alle persone meritevoli”Sia a destra, sia a sinistra, non mi sembra la nostra città sia esente da tale malsana abitudine. Possibile che Salerno non possa esprimere altre donne o uomini nella gestione della “cosa pubblica”. Tutti i capi di partito, nessuno escluso, sono specializzati nel comandare, ma assolutamente incapaci di governare democraticamente e soprattutto di considerare la politica come servizio e non come attività lucrativa. Purtroppo la politica è divenuta una vera attività lavorativa, spesso esercitata da chi senza di essa, dovrebbe iscriversi al collocamento. Ovviamente ci sono le eccezioni. Anzi per fortuna!!!! Con affetto luciano Provenza
E’ anche questione di “alleanze”, come dice Provenza, ma il problema principale è che i capi preferiscono circondarsi sempre di gente che non deve pensare ma solo nubbidire. Quando entra in gioco una mente pensante nascono inevitabilmente i problemi, e il capo per comandare non vuole problemi.
Abbastanza condivisibile il commento di Luciano Provenza. Il vero problema e che i “capi” di oggi non sono veri leader ma soltanto personaggi carismatici. Insomma preferiscono comandare nell’immediato anzichè formare la classe dirigente del domani. Il leader sa aggregare e governare, il personaggio carismatico solo comandare con arroganza. Ogni allusione ai personaggi salernitani è puramente casuale. Brava comunque la direttrice ad aver sollevato il problema.
Il dibattito mi interessa. Condivido il commento di Provenza anche se si deve tener conto di un fatto. I capi di oggi sono tutti personaggi che durante la prima repubblica non erano nella prima fila dei delfini che furono, anch’essi, demoliti da tangentopoli. Anche questo ha prodotto quella scombinata battaglia dei magistrati contro la politica.
Con quello che sta uscendo sui politici attuali (vedi caso Marrazzo) è molto difficile stilare un pensiero positivo su “chi ci governa”, anche se tutti dovremmo più pensare a quello che fanno in materia di gestione della cosa pubblica che alle vicende personali.
E’ vero che oggi i capi sanno solo comandare e non governare. Ma si tratta di personaggi nati male e cresciuti peggio e non creano nuove classi dirigenti. Siamo veramente messi male. Con quello che si sente in questi giorni, poi, diventa difficile pensare ad assolverli. Brava la direttrice che ha proposto un simile dibattito nel momento giusto.
Seguo la politica da molti anni, anche quella locale. Sia la destra che la sinistra, dopo tangentopoli, hanno partorit soltanto personaggi arroganti e in grado di comandar-gridando. Personaggi della caratura di De Mita, Conte, Scarlato, D’Arezzo, Quaranta, Biamonte e lo stesso Del Mese non ci sono più; e se qualcuno di essi è ancora a galla deve navigare a vista per non annegare nella melma della mediocrità. “Chi ci governa” oggi, è triste ammetterlo, sono dei personaggi di bassa levatura politico-culturale.
I vizi e/o i vizietti i personaggi politici li hanno adesso e li avevano anche in passato. Scandali di natura sessuale sono stati seppelliti negli archivi della memoria. Il problema e che oggi, contrariamente al passato, i politici fanno poco e sbagliano molto, anche a livello personale.
Luciano Provenza ha introdotto un elemento nuovo nella discussione. E’ vero che la gente capace ed intelligente si tiene lontano dalla politica, ma ciò accade perchè chi pensa con il proprio cervello difficilmente accetta compromessi da chi vorrebbe solo comandare senza discutere. Con la scusa del “chiacchierificio” non si possono avallare l’arroganza e l’assenza di democrazia.
Ma l’arroganza non è soltanto un fatto di sinistra. Ho cercato di mettermi in evidenza per offrire alla nuova amministrazione provinciale la mia esperienza in materia di “geografia del territorio”. Risultato: bollata senza aver avuto la possibilità di esprimere il mio pensiero. Questi elementi, oggi, ci governano; altro che storie.
“Chi ci governa” non merita di governarci, a tutti i livelli. E neppure quelli che oggi sono all’opposizione. Ecco perchè i giovani stentano ad affacciarsi alla politica. Chi lo fa è già immerso nel sistema, come la Picierno di Napoli che prima si fece lanciare da De Mita e poi lo tradì clamorosamente.Che schifezza.
Cara Direttrice, questo scambio naturale di opinioni che sei stata capace di stimolare con il tuo articolo, ci fa comprendere che c’è tanta gente per bene che cerca il confronto e che soprattutto ama dialogare. Altro interrogativo: ci sono nella nostra città spazi o momenti di dialogo? Può sembrare strano o forse esagerato, ma io nel leggere tutti gli interventi di questa pagina, mi sento arricchito perchè si è creata una sorta di tavola rotonda, molto civile ed educata, in cui ciascun interlocutore ha espresso un’opinione libera, svincolata da interessi personali. In altri termini, la stessa informazione non è possibile riceverla dai mass-media, influenzati da questo o quell’editore. La Tua testata cara Rita, ci da l’opportunità di confrontarci e crescere. Ritornando al nuovo interrogativo circa l’assenza a Salerno di luoghi-spazi ove affrontare, analizzare determinati problemi, purtroppo le istituzioni offrono nulla e quelle poche volte che si organizza un congresso o un seminario, dietro l’apparente problema che si intende affrontare, è nascosta la vera finalità, rappresentata solo ed esclusivamente dall’occasione di visibilità che il politico di turno intende procurarsi. Eppure a Salerno se ne potrebbero organizzare a iosa di convegni o seminari aventi ad oggetto i problemi che affliggono i nostri anziani, i nostri giovani ecc. ecc. La cosa più drammatica, e chi ha fatto politica può capirmi,è che sulla sede dei partiti, non valgono le idee ma il numero di voti. Se hai il consenso, anche se sei un cretino puoi parlare; se sei intelligente , ma non hai il consenso, devi tacere, conti poco o nulla. é incredibile ma è così, io dopo le elezioni del 2006 sono stato contattato un pò da tutti, non per le mie capacità ma per voto che ottenni. L’unica salvezza è rappresentata dalla confluenza nella medesima persona di idee giuste e di tanti voti. A volte capita. DIRETTRICE, perchè non organizzi , ad esempio in un piccolo teatro un DENTRO SALERNO LIVE in cui ciascun lettore può proporre temi o relazionare su un determinato argomento. Pensaci, Direttrice, sarebbe una grande novità e poi ritengo che hai la capacità e le qualita per poter condurre una iniziativa del genere.Un saluto a tutti i partecipanti ed una raccomandazione a Carla, non ti scoraggiare, c’è bisogno di persone come te. Con affetto Luciano Provenza.