Il Sud dei Trulli a “Bellitalia”, Rai 3
Mariantonietta Sorrentino
I trulli di Alberobello, ovvero come un editto può cambiare definitivamente un territorio. Il conte di Conversano impone di non utilizzare malta, ma solo pietra su pietra? Fatta la legge trovato l’inganno: i sudditi “ipso facto” si mostrano creativi, affidando ai secoli costruzioni “sui generis” simili alle abitazioni greche, dalmate ed egizie. Agli abitanti della Valle d’Itria non manca l’inventiva e non mancano nemmeno le pietre, evidentemente. Con diligenza si votano a crear case che si possono smontare come un puzzle e rimontare in un breve lasso di tempo. Altrimenti detti bioarchitettura in versione antelitteram, le tipiche abitazioni della Valle d’Itria sono state scelte da “Bellitalia” per la puntata del 17 gennaio. La tematica verrà declinata in tutti i suoi tempi nel servizio made by Marco Hagge. Momento di bilanci: il coordinatore della riuscita trasmissione di Rai 3 ha documentato, nel lontano 2000, lo stato dei luoghi, oggi fatti oggetto di rinnovati interventi. Capace come pochi di scovare tessere inedite della penisola, Marco Hagge palesa da anni un fiuto da investigatore di razza, confezionando puntualmente servizi giornalistici dal linguaggio originale e chiaro. Audace in quanto nuovo,in altri termini. Per grazia ricevuta, un articolo a “Bellitalia” che ,ogni sabato da ottobre a giugno, svela “plot” sempre diversi del nostro patrimonio, di quei Beni Culturali che il mondo ci invidia, ma che spesso ignoriamo. Con la puntata del 17 e, successivamente, del 24 gennaio la trasmissione si è data anima e corpo alla bioedilizia con una nuova sortita, rispettivamente, nelle terre dei Trulli e dei Sassi. Incursioni alla scoperta di un Sud ignoto anche ai meridionali, votata a ricucire storie taciute, sottratte alle memoria. Appuntamento su Rai 3, allora, per un Sud tutto da scoprire ancora. In onda,con “Bellitalia” sabato alle 12 e 55, la nostra identità taciuta.