D’ ignoranza, ce n’è per tutti

Salvatore Ganci

Nathan Zonher, uno studente delle scuole medie di Idaho Fall, USA, ha condotto un esperimento volto alla misurazione del “grado di allarme ecologico delle persone”. A questo scopo ha organizzato una raccolta di firme per la messa al bando del biossido di idrogeno.  I suoi collaboratori distribuivano ai passanti un volantino in cui si illustrava l’estrema pericolosità del composto chimico in questione, usato peraltro massicciamente in molti processi industriali: è il componente principale delle piogge acide, è la prima causa di erosione dei terreni, riduce fortemente l’efficacia dei freni nelle automobili, nella forma gassosa può provocare ustioni mortali, se inalato accidentalmente, può essere letale anche a temperatura ambiente, ne è stata rilevata una massiccia presenza nei tessuti dei pazienti deceduti per patologie oncologiche maligne. Il 76% degli intervistati ha firmato per l’immediata messa al bando della sostanza. Solo il 15% ha capito che si trattava della semplice acqua Il restante 9% si è astenuto.Questo mattacchione ha dimostrato che ’è un grado di allarme ecologico niente male! Di temi ecologici prosperano anche i politici ed è forse per questo che molti guardarono con attenzione la celletta al silicio da cui Pecoraro Scanio voleva tirare fuori Gigawatt di energia pulita! Per alcuni temi tanto cari ai Rutelliani come il riscaldamento globale del pianeta, in attesa di un Nathan Zonher nostrano, suggerirei a qualche “neobarone” del settore “Didattica e Storia della Fisica” di assegnare qualche Tesi di Laurea in cui si raccolgano (ad esempio) i dati meteorologici che erano regolarmente pubblicati sulle Riviste scientifiche (il Journal of the Royal Society pubblica da prima della peste di Londra descritta da D. Defoe). Da una accurata raccolta, che è un bell’esercizio di raccolta di dati scientifici storici, i vari Pecoraro Scanio e amici potrebbero parlare se non altro con dei “numeri” in mano. Come è mutata, ad esempio, la temperatura media a Londra dal 1650 ad oggi? La risposta è possibile senza chiacchiere eccessive e magari guarderemmo tutti ai temi ecologici con più consapevolezza e serietà.Della segnalazione di questa notizia, successivamente approfondita, sono debitore al Collega Nicola Fusco che qui ringrazio sentitamente.