Finanza: sequestrata struttura alberghiera

Nell’ambito di specifica attività di servizio finalizzata al controllo dei finanziamenti pubblici nel settore turistico alberghiero la Guardia di Finanza di Agropoli dava esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Salerno – Seconda Sezione Penale, con il quale si disponeva il sequestro di una struttura alberghiera, beni patrimoniali e quote societarie. Il provvedimento, emesso ai sensi dell’art. 19, comma 2, del D. Lgs. n. 231/2001, veniva notificato ai responsabili delle imprese interessate alla vicenda. Detta ordinanza veniva motivata in ragione delle esigenze cautelari finalizzate all’apprensione dei beni ed al fine di evitare la prosecuzione delle attività illecite e consentire all’esito del procedimento la “CONFISCA”: L’attività eseguita dai militari della Compagnia di Agropoli, durate quasi due anni e coordinate dalla Procura della Repubblica di Salerno, portava alla luce una complessa attività di frode posta in essere da una società avente sede in Capaccio ed operante nel settore turistico-alberghiero, destinataria di finanziamenti pubblici nel settore dei fondi per opere strutturali previsti dalla Legge n. 488/1992 e di finanziamenti Regionali POP ammontanti complessivamente ad oltre 1.200.000, 00 euro, di cui 900.000,00 già erogati. In sintesi, la Fiamme Gialle di Agropoli acclaravano un sistema di frode consistente nel formazione di costi relativi ad operazioni in parte inesistenti attestanti la realizzazione di opere strutturali. Al tempo, per assicurare il recupero delle somme già erogate venne sottoposta a sequestro preventivo l’azienda alberghiera in questione, completa dei beni patrimoniali, quali arredi ed attrezzature, nonché del terreno e dell’edificio ove insiste la struttura. Detto provvedimento, recependo le richieste della Polizia Giudiziaria, veniva adottato dal GIP del Tribunale di Salerno e successivamente confermato dal Tribunale del Riesame. Le operazioni si sono concluse con il deferimento di 7 persone. La stima dei beni sottoposti a sequestro rileva un valore catastale di oltre 2 milioni di euro e un valore commerciale di circa di 3.5 milioni di euro.