Sala Consilina:prima udienza per la strada del Parco Cilento
Presso il Tribunale di Sala Consilina, alle ore 12:00, si è tenuta la prima udienza del processo penale sulla questione della strada-autostrada in zona 1 del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Il Giudice, dott. Russillo, ha ammesso sia il Codacons, rappresentato dall’avv. Alberto Landi, sia il Comitato 18 Agosto 2006 di Monte San Giacomo, rappresentato dall’avv. Francesco Maldonato, come parte civile nel processo. Al momento della presentazione delle richieste di costituzione di parte civile, l’avv. D‘Aniello, difensore degli imputati, aveva calorosamente contestato davanti al Giudice Russillo la legittimità dell’accettazione della richiesta. Tuttavia il Giudice ha riconosciuto il nostro diritto a partecipare al processo, ammettendo, dopo una non breve camera di consiglio, le richieste sia del Comitato 18 Agosto sia del Codacons. La prossima udienza, nella quale verrà ascoltato il perito nominato dal Pubblico Ministero, Ing. Marcello Romano, e, presumibilmente, verranno sentiti i testimoni nominati dalle parti, si terrà il 15 Aprile p.v. alle ore 11:00. Si ricorda che sono stati rinviati a giudizio il committente, Mele Luigino, il direttore dei lavori, arch. Romano Saverio e il titolare della ditta esecutrice, Santangelo Carmelo per il presunto danno ambientale arrecato in zona 1 e zona SIC del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano a 1100 metri sul livello del mare, in località Fossa di Zia Margherita nel territorio di Monte San Giacomo. Quei mezzi cingolati, nell’agosto del 2006, avrebbero compiuto il loro lavoro di sventramento della montagna in modo praticamente indisturbato, se non vi fosse stato l’intervento del Comitato 18 Agosto e della sede Codacons di Sala Consilina. I lavori furono momentaneamente bloccati dalle nostre proteste via stampa, ma poi l’amministrazione comunale, nelle persone del Sindaco, dott. Nicodemo Franz, e del Vice-sindaco, arch. Accetta Raffaele, ai nostri gridi di allarme rispondeva, sempre a mezzo stampa, che era tutto a posto. I lavori riprendevano a Settembre, con spargimento di materiale vario (estraneo alla zona) per imbrecciare la strada. Gli amministratori quindi asserivano che i lavori proseguivano proprio perché tutto era a posto, asserendo che noi e i membri del comitato cittadino eravamo dei millantatori. Oggi la prima udienza, dopo il sequestro dei cantieri e di una villetta di proprietà del Mele sempre nella stessa località . Intanto proprio ieri il vice-sindaco di Monte San Giacomo è stato nominato presidente della Comunità Montana del Vallo di Diano.