Nanni Moretti: auguri Maestro!
Nadia Ruggiero
Giovanni, detto Nanni, Moretti è uno degli artisti più controversi, sarcastici e geniali riusciti a trattare la generazione sessantottina (e non solo) nelle proprie opere. Come egli stesso dirà in un’intervista rilasciata a Paolo D’Agostini, parlando di Ecce Bombo, “è un film che parla degli anni ’70 ed è uscito negli anni ’70” (“[…] non dopo, quando sarebbe stato più facile”) e il suo straordinario essere una rappresentazione esatta della società dei tempi, rispecchiandone i punti a favore e sfavore, ha portato, nel 2006 ad una ridistribuzione nelle sale cinematografiche italiane di questo capolavoro, dopo quasi trent’anni dalla prima del ’78. In particolar modo Ecce Bombo è un film che vuole porre l’attenzione sui giovani di quei tempi, ma non sulla vita sociale permeata dall’impegno politico e dalla Militanza, bensì sull’angoscia del vuoto esistenziale che li colpiva una volta soli, il che portava ad un quasi impossibile dialogo intergenerazionale, anche all’interno delle famiglie stesse, con un dialogo genitori-figli portato al minimo, il tutto ci arriva attraverso le giornate estive – e inconcludenti – di Michele e dei suoi amici Mirko, Vito e Goffredo. Negli anni ’90 avrà un distacco, anche nella vita, con il suo “alter-ego” Michele Apicella il mostro degli anni Settanta e Ottanta, interpretando altri ruoli tra cui quello del ministro Botero nel film “Il portaborse” che gli porterà il David di Donatello come miglior attore protagonista. Interpreterà anche sè stesso nella sua opera più autobiografica, Caro diario. Fino alla sua ultima opera, “Mia Madre”, di cui è protagonista insieme a Margherita Buy che tratta un tema forte e sensibile nella vita di ognuno: la morte della madre, evento terribile ma fisiologico elevato dall’eternità dell’anima a discapito della deteriorità del corpo. La sua poliedricità l’ha reso un artista oltre che un regista, per di più uno dei più rappresentativi del cinema italiano nel mondo. Un genio che in pochi riescono a comprendere, un doversi spingere all’estremo, oltre quel velo di arroganza e sarcasmo che riveste ogni suo film, riuscendo così a comprendere il periodo storico che rappresenta e che riesce a comprendere come molti hanno fatto, però, a distanza di decenni.
Buon compleanno, Maestro.