Imposta occulta e disoccupazione
Daniele Imparato*
Tra gli strumenti di politica monetaria di cui si avvale il SEBC rientra l’imposizione alle banche dell’area euro di depositare presso le banche centrali nazionali una RISERVA OBBLIGATORIA da calcolarsi con un coefficiente percentuale sugli importi aggregati delle varie categorie di depositi raccolti. Poiché il tasso con cui viene remunerata la RISERVA OBBLIGATORIA è inferiore a quello che le banche applicano ai finanziamenti che concedono alla clientela , questo strumento di politica monetaria viene talvolta assimilato a un’IMPOSTA OCCULTA a carico delle banche. Il peso di questo tributo sommerso spiega l’alto livello dei tassi applicato (ai limiti dell’usura) alle operazioni di finanziamento alle IMPRESE. Le variazioni che la BCE apporta nel tempo al coefficiente di RISERVA OBBLIGATORIA e alla quota mobilizzabile di tale riserva sono interventi di politica monetaria comune che hanno effetto sulla liquidità del sistema, sul livello dei tassi di interesse e sul ricorso al rifinanziamento da parte delle banche. Bisogna premettere che, in generale, elevati tassi di interesse significano alto costo del denaro e freno alle operazioni di credito e di finanziamento. Contrariamente, bassi tassi di interesse significano lieve costo del denaro, STIMOLO AL CREDITO e ai finanziamenti e quindi significa espansione delle attività produttive che provoca impulso agli investimenti e riassorbimento della disoccupazione; In altri termini la disoccupazione dovrebbe essere contrastata, anche, con la graduale e tempestiva riduzione dei tassi di interesse che gravano sulle imprese e tentare di modificare l’IMPOSTA OCCULTA della BCE che soffoca il mercato finanziario e provoca un alto tasso di disoccupazione.
*consulente del lavoro