Eboli: comunità Santa Cecilia, sconcertata per San Nicola Varco
In seguito agli avvenimenti di questi ultimi giorni, nei quali si è verificato lo sgombero della struttura di S. Nicola Varco, la comunità di S. Cecilia è rimasta stupita e attonita. Grave sconcerto è stato creato dalle conseguenze di tale azione, in quanto decine di extracomunitari si sono riversati nelle strade e nelle campagne in cerca di un riparo. Ben comprendendo lo sbando al quale sono stati sottoposti questi ragazzi, rimangono le preoccupazione per le conseguenze che una azione senza un prosieguo possa avere sul nostro territorio. Pertanto si invitano caldamente le istituzioni ad attivarsi affinché non si ripresenti un altro S. Nicola Varco da qualche altra parte sul nostro territorio. Infatti decine sono i casolari abbandonati e le strutture spesso utilizzate nel passato come ricovero dai senza tetto. La nostra azione è propositiva verso una risoluzione di questo annoso problema che riguarda prima gli extracomunitari, e poi la nostra comunità che vive comunque con forte disagio questa vicenda. Infatti riguardo alla situazione di emergenza umanitaria venutasi a creare, vi è la nostra massima disponibilità ad aiutare i bisognosi, ma allo stesso tempo si avverte la necessità di programmare insieme alle istituzioni la fase successiva evitando che, risolte le problematiche a S. Nicola Varco, si ripresentino casi simili a ridosso di S. Cecilia. Invitiamo esplicitamente le forze dell’ordine ad una costante presenza sul territorio con un controllo delle strutture abbandonate, con l’attuazione, in casi estremi, gli stessi provvedimenti adottati per S. Nicola Varco. Infine, non si può nascondere la preoccupazione della popolazione che nasce dal fatto di trovarsi di fronte a tanti disperati, oggi anche senza lavoro, che potrebbero essere spinti a delinquere per mangiare. Non solo, ma la paura di queste persone nei confronti delle istituzioni per cui viene rifiutato il ricorso alle strutture ospedaliere o l’intervento del 118, potrebbe innescare delle vere emergenze sanitarie: non possiamo dimenticare che siamo in uno stato di dichiarata pandemia. Auspicabile, infine, un incontro della cittadinanza con le Autorità di Governo al fine di avere notizie certe da un lato e per esporre il disagio della popolazione dall’altro unitamente a proposte mirate per affrontare la situazione creatasi.