Mercato SanSeverino:Carmine Ansalone, candidato sindaco
Annamaria Noia
Simpatico, brillante, determinato ma umile, sempre sorridente; il suo volto campeggia (sornione) ormai da tempo sui manifesti a Mercato S. Severino, la “sua” S. Severino: quella che egli vorrebbe cambiare.“S. Severino cambia…cambia S. Severino”, è infatti il suo slogan elettorale, accattivante davvero. È Carmine Ansalone, politico giovane ma esperto, gioviale, socievole. Il politico è in lizza, in corsa per l’ambita poltrona di sindaco della cittadina, e ci ha permesso di constatare – attraverso le nostre domande – quale sia il consenso che nutrono gli (eventuali) elettori, suoi o meno, nei propri confronti. “Perché la frase di Ezra Pound, scelta per il cartoncino augurale di Natale e avente a tema i “cambiamenti”, dal momento che Pound è notoriamente un poeta “caro” ai fascisti?” “Ho fatto mia questa frase senza badare assolutamente all’appartenenza politica di Pound; se uno scrittore, un poeta o un artista in genere, ma anche un politico dicono qualcosa che io condivido, sposo il significato della frase che queste persone enunciano. Nel caso di Ezra Pound , non avverto nessun motivo di scandalo per aver usato una sua espressione: è solo una bella, comunicativa e significativa frase, soprattutto in relazione ai tempi politici che viviamo a S. Severino.” “Perché ha deciso di correre da solo, o quantomeno apparentemente “staccato” da una sua compagine partitica?” “Non sono solo, nella mia candidatura: rappresento l’espressione di un raggruppamento motivato e convinto, fatto innanzitutto di uomini e cittadini liberi di S. Severino, alcuni dei quali anche esponenti di un mondo culturale e politico a me vicino.” “Io non corro contro nessuno, chiedo solamente la condivisione di un progetto di miglioramento del paese, aprendo spazi nuovi di partecipazione e libertà.” “Di cosa ha bisogno S. Severino oggi?” “Di sviluppo, ossia di costituire le condizioni per accrescere soprattutto i posti di lavoro. In questi anni la cittadina ha subito un’espansione sterile e disordinata, che non ha minimamente coinciso con uno sviluppo sostenibile che coinvolgesse la pluralità dei cittadini.” “Abbiamo assistito increduli al saccheggio del territorio, consumando risorse ambientali ed economiche, con il risultato negativo che nessuna ipotesi di sviluppo vero, reale, si sia concretizzata; per tutto è questione di attuare un progetto.” “S. Severino ha bisogno di un ciclo nuovo, aria fresca di trasparenza, per aprire il palazzo Vanvitelliano a tutti: il nostro paese deve necessariamente ricostruire il senso della comunità .” “Perché S. Severino cambia…cambia S. Severino?” “E’ uno slogan esplicito che fa riferimento alla necessità del cambiamento e alla possibilità vera, grande che ciò si realizzi; ciò sollecitando l’opinione pubblica ad avere coraggio, a starci, a crederci, assumendo la consapevolezza che il futuro può costruirlo soltanto chi ha in testa un progetto politico che ha come unico obiettivo la tutela dell’interesse generale. Oggi invece c’è qualcuno che immagina che il futuro sia scontato, e per questo non riesce a progettarlo.” “Qual è il suo programma?” “Per quel che concerne i punti forti del programma che sto, che stiamo costruendo, sarà un insieme di pochi ma essenziali punti; lo stiamo costruendo insieme ai cittadini, cioè con la partecipazione dal basso di donne e uomini, persone reali, coi loro problemi, con le proprie esigenze. Ci sarà poi il tempo giusto per comunicarlo all’opinione pubblica. Il programma vero è la capacità di ricostruire un rapporto di rappresentanza piena degli interessi dell’intera collettività, e non la tutela di interessi parziali a danno di quelli generali, di tutti.” “Cosa farà dopo che – eventualmente – sia diventato sindaco?” “Mi metterò, ci metteremo [io e la mia squadra, i miei sostenitori] all’opera per dotare la comunità di uno strumento fondamentale per progettare e costruire [letteralmente] un futuro migliore per tutti, cioè per prima cosa realizzare il tanto decantato e mai posto in essere Puc (Piano urbanistico comunale), che costituirà un nuovo punto di partenza per rendere trasparenti i percorsi amministrativi di governo del territorio, consentendo a tutti di conoscere i propri diritti e anche i doveri, in campo urbanistico e non solo.” “Errori di Romano-D’Auria da cogliere per la eventuale vittoria?” “Ce ne sono infiniti, ma mi riservo di non comunicarli adesso.” “Non crede che le beghe tra esponenti dello stesso centrosinistra favoriscano Romano?” “Noi non abbiamo beghe, io non ne vedo né internamente né all’esterno al centrosinistra, poiché non parlo ad un solo segmento partitico o solo al centrosinistra, al mio schieramento, ma all’intero corpo elettorale. Io mi sto rivolgendo a tutti i cittadini sanseverinesi, per comunicare loro la necessità di aprire un nuovo ciclo politico e sociale. Un potere fine a se stesso, nelle mani di chi a tutti i costi vuol mantenere la poltrona, che oggi inesorabilmente traballa.”