La corda della saggezza lega (tribù del Congo Rd): Colocase
*Oliviero Ferro
È un’erba commestibile-Si sospende alla corda un pezzo di Colocase secca. La Colocase ha un sapore acre e non può essere consumata che dopo diverse bolliture. Dunque è molto difficile da cucinare; quando viene preparata e che esse sono cotte male, i convitati ne gettano dei pezzi all’esterno. Allora l’orfano le raccoglie e se ne ciba. Se tu non hai nessuno che possa darti dei buoni consigli, avvicinati a un papà occupato a darne ai propri figli, così da approfittarne anche tu. Quando gli anziani parlano degli affari del clan, quando i responsabili commentano gli avvenimenti, quando gli uomini politici discutono degli affari dello Stato, tendi le tue orecchie e approfittane. Proverbio “Dammi un vestito, se tu pretendi di aver cura di me come faceva mio padre”. Non esitare ad interrogare quelli che conoscono le cose; abbine cura e scrivi le loro risposte. Sfoglia i libri, le riviste, le biblioteche; partecipa a delle riunioni; segui i programmi istruttivi della radio. Dappertutto, cerca di raccogliere il più grande numero possibile di idee. I Bami (notabili) di una certa regione erano diventati molto esigenti quando si presentava loro da mangiare nei villaggi: ci voleva per loro del cibo speciale, difficile a trovare. Allora, essendosi accorto dello scontento degli abitanti dei villaggi, il capo del paese convocò i Bami a un grande pranzo. Ai cucinieri ordinò di preparare solamente delle colocase. I Bammi vennero, si sedettero insieme e si misero a trattare gli affari del clan. Il tempo passava, perché il capo faceva andare le cose per le lunghe e le colocase richiedono molto tempo per la cottura. Ormai era arrivata la sera e gli stomaci gridavano per la fame, quando finalmente furono portati i piatti con il cibo. Tutti avevano una grande fame che non ne lasciarono nemmeno una sola. Il capo allora disse: ”Non siate troppo difficili per il cibo che vi si offre. Voi vedete che un cibo così semplice può, così come la carne migliore, saziare la vostra fame!”.
*missionario saveriano