Occidente al capolinea

Occidente al capolinea

Giuseppe Lembo

I jihaidisti, contrariamente a quanto succede nella nostra sempre più egoistica civiltà, in nome della religione, sono assolutamente pronti a morire.

Gli occidentali sono altro! Sono tristemente decadenti ed egoisticamente attenti al NULLA ESISTENZIALE che hanno divinizzato come il Nuovo del Mondo; tanto, anche se trattasi di un falso nuovo che non  porta da nessuna parte, se non, sempre più in fretta, alla rovina, costruita con percorsi di decadenza di lungo corso.

Oltre ai comportamenti umani individuali, magari con eccezioni contenenti un fare saggiamente virtuoso, c’è un vuoto tristemente assordante da parte degli Stati occidentali, sempre meno virtuosi e sempre più disarmati nei confronti dei Paesi mussulmani, contro i quali c’è una guerra aperta dal 1991, al seguito degli Stati Uniti.

La riflessione finale di Onfray all’intervista di Stefano Montefiori, riferita al suo libro “Decadenza” che, tanto farà parlare di sé, con al centro “la decadenza dell’Occidente” è “come vivere in un Impero che sta crollando?” questo Impero è purtroppo parte di Noi; non è quindi lontano da Noi.

È l’Occidente, purtroppo, al capolinea. È l’Occidente, sempre meno virtuoso e senza valori che inesorabilmente vivrà l’ultimo suo tempo di decadenza, mancando sempre più di valori morali.

Una mancanza che sarà la rovina con una catastrofe che, come per altre civiltà, determinerà la fine anche per il nostro Occidente, ammalato di Uomo e per questo, prossimo alla fine.

L’attenzione per i problemi, anche se tristi ed allarmanti per il futuro negato alla nostra civiltà, saggiamente affrontati dal filosofo francese Michel Onfray che ci ha regalato con le sue 700 pagine scomode del libro “Decadenza”, il tragico nuovo del nostro mondo, della nostra civiltà occidentale ormai prossima alla rovina, è necessaria e dovuta; tanto, per cercare con la consapevolezza della fine, di fermarne il percorso, umanizzando il cammino disumano dei tanti che, con un fare egoistico del tutto per sé, giorno dopo giorno, gettano le basi per fare male al mondo e nello specifico del mondo umano, alla nostra civiltà, ormai prossima ad una sua decadenza ed alla sua disastrosa rovina, assolutamente senza appello.

Come ci insegna la storia tanto è nella natura delle cose umane che, nascono, crescono e … poi muoiono. Si tratta di un triste destino a cui non si può sottrarre niente e nessuno.

Anche la vita delle civiltà umane ha le sue regole; si tratta di regole incancellabili che nessuno può fermare e/o annullare.

Il corso di ogni civiltà è lungo e/o breve a seconda del fare dell’umanità d’insieme; se c’è saggezza e forte umanità d’insieme, i tempi della sua esistenza sono più lunghi rispetto ad una civiltà umanamente ammalata di potere e con un fare contro che non sa volersi bene e che egoisticamente, corre verso il disastro assolutamente inevitabile, avendo un cammino umanamente deviato, con l’uomo tristemente protagonista del NIENTE.

Non è per gufismo e tanto meno pensiero deviato, se intelligenze umane superiori, riescono a capire dove va il mondo e quali disastri possono attenderci come civiltà in cammino, seguendo percorsi di umanità deviata; di umanità che si fa male, pensando egoisticamente a mondi del NULLA, sempre più presenti in questa nostra umanità in crisi che si nega al futuro, negandosi ai valori dell’ESSERE IN DIVENIRE.

È importante sapere! È assolutamente importante sapere, senza rimanere indietro, quel che dovrà capitare alla nostra civiltà, purtroppo gravemente ammalata di futuro e come ci dice l’amico filosofo francese Michel Onfray, sempre più vicina alla sua rovina; tanto, per le gravi tristezze umane che ne hanno reso sempre più il futuro negato, accorciandone i tempi e per quel naturale tramonto di ogni civiltà umana, come ci dice la storia, maestra di vita che ha registrato e registra nelle sue pagine il susseguirsi di civiltà nel percorso nascita, crescita, sviluppo e decadenza.

È questa, una legge della vita; una legge a cui nessuno, dico nessuno, può sfuggire, in quanto, “così è se vi pare”. La civiltà che nasce, cresce e poi muore, è in tutto, simile alla vita dell’uomo, che ha in sé un altrettanto percorso segnato sulla direttrice nascita – crescita – morte.