Eboli: lettera di Intenti dei Comitati per tavolo tecnico regionale su rifiuti
I Comitati dei cittadini denominati “ Eboli dice no” e “ Comitato Valle del Sele “, facendo seguito alle precedenti diffide dei Comitati del 18/12/2017 (prot. n. 0060623- 0060625 inviate alla Regione a mezzo pec sempre dalla delegata avv. Cerullo) ed al Convegno organizzato dai suddetti Comitati il 25/01/2018 invitando tutte le menzionate Autorità Amministrative, ivi compreso il Sindaco di Eboli, Dr. M. Cariello, il quale si era pubblicamente impegnato ad aprire un tavolo di trattative in concertazione con i Comitati ed i loro tecnici – rappresentano al Presidente della Regione Campania, al Sindaco del Comune di Eboli ed alla Sindaca del Comune di Battipaglia le seguenti doglianze, invitando con la presente le S.V., ciascuno per le proprie competenze e responsabilità, a non attivare i procedimenti in ambiti non amministrativi, ritenendo tali procedure elusive e/o violative di norme interne e comunitarie. Purtroppo, nonostante le promesse del Sindaco Carilello, solo dalla stampa si apprende che lunedì 19 p.v. si terrà un tavolo tecnico per l’identificazione di un unico impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani sul territorio di nostro interesse. I Comitati comunicano ai soggetti istituzionali e tecnici della P.A. che : a) il territorio del Comune di Eboli è stato classificato nel PRQA, nel lontano 2006 come “ zona di risanamento” per l’eccessiva emissione di particelle PM10, NOx, CO e COV, né risultano – si precisa che l’informazione ai cittadini è stata ed è totalmente carente – interventi atti ad aver modificato tali condizioni.
Pubblicato nel 2013 dalla rivista “Epidemiologia & Prevenzione“, EpiAir2 ha valutato gli incrementi di mortalità nell’intervallo di tempo dal verificarsi di un picco di inquinamento ai 5 giorni successivi. Un aumento dei livelli di PM 10, di 10 µg/m3 fanno salire la mortalità dello 0,47%, cioè su ogni 10 mila decessi per cause naturali se ne registrano 47 in più.
Da uno studio del Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, diretto dal Prof. Forastiere, pubblicato anche sulla rivista “Lancet” nel marzo 2014, sono stati analizzati e evidenziati i dati sulla mortalità; infatti su un campione di oltre 367 mila partecipanti allo studio è stato riscontrato che per ogni aumento nell’aria di 5 µg/m3 di PM 2,5 corrisponde un aumento della mortalità del 7%. Nel Rapporto EpiAir2 “Air Quality in Europe”, pubblicato nel 2016 dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, viene indicato il biossido di azoto come il composto più letale tra le sostanze considerate. Sulla G.U.C.E. del 20 ottobre leggiamo una Risoluzione del Parlamento Europeo la quale, tra l’altro, ci informa che ” i NOx è uno dei principali agenti inquinanti atmosferici responsabile, fra l’altro, di causare cancro ai polmoni, asma e numerose malattie respiratorie, oltre a forme di degrado ambientale quali l’eutrofizzazione e l’acidificazione”.
Tanto premesso, la classificazione del territorio del Comune di Eboli come zona di risanamento per i microinquinanti sopra richiamati e il rispetto delle finalità statuiti dall’art 1 comma 1 lettera d), del D.Lgs n. 155/2010, che recepisce la direttiva UE 2008/50 dovrebbero indurre le S.V. Ill.me, Regione e Comuni di Eboli e di Battipaglia, si ribadisce ciascuna per la propria competenza e responsabilità, a non deliberare la previsione e/o realizzazione di nuovi impianti e/o la cd. implementazione di qualsivoglia tipologia di impianto per la trasformazione dei rifiuti nei territori dei Comune della Valle del Sele.
Tanto viene altresì in evidenza sia in applicazione dei dettami costituzionali ed europei sopra citati, sia per quanto già rappresentato nella precedente diffida ove veniva rilevata la totale assenza di una procedura di VIA e di VAS complessiva del territorio (procedura omessa perché ritenuta erroneamente non necessaria ai fini della realizzazione dei singoli impianti in fase procedimentale, valutazione erronemente svolta senza dare un’indicazione complessiva di impatto ambientale su tutto il territorio interessato, senza giammai neppure valutare, controllare e/o monitorare le attività di trasformazione dei rifiuti concesse ai privati) idonea a verificare lo stato attuale di salute ambientale del territorio per poi predisporre un monitoraggio continuo sulle emissione, programmando uno studio epidemiologico al fine di limitare i danni, danni alla salute giammai neppure idealmente considerati.
Tanto senza tacere sulla totale carenza dell’aggiornamento del registro tumori e/o di strutture e/o studi di monitoraggio epidemiologico.
Pertanto, con la presente, non solo chiediamo la tutela della nostra salute ed alla vita, ma auspichiamo anche un impegno comunale nel raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata al 65% come stabilito da norme interne e comunitarie (percentuale che si sarebbe dovuta raggiungere nel 2012).
Considerato inoltre i costi significativi del ciclo integrato dei rifiuti a Eboli si sollecita l’Amministrazione a sostituire la TARI ed introdurre la “tariffa puntuale commisurata al servizio reso”, in applicazione del decreto del ministero dell’ambiente 20 aprile 2017 (GU 22 maggio 2017 n. 115) denominato “Criteri per la realizzazione da parte dei Comuni di sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico o di sistemi di gestione caratterizzati dall’utilizzo di correttivi ai criteri di ripartizione del costo del servizio, finalizzati ad attuare un effettivo modello di tariffa commisurata al servizio reso a copertura integrale dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati”. Tariffa applicabile attraverso l’adozione di sistemi tecnologici, dal transponder RFID al codice a barre, che permettano di associare il contenitore, il sacco o il conferimento a un singolo utente o a un utente aggregato, registrare il numero dei conferimenti e misurare attraverso sistemi di pesatura diretta o indiretta le quantità conferite. Chiediamo espressamente all’Amministrazione di introdurre nel bando di gara per gli RSU la richiesta per i concorrenti del possesso dei presidi tecnologici per l’applicazione della suddetta tariffa puntuale, con conseguente grande sgravio di costi per la collettività (cfr. tariffe Nord Italia).
Infine proponiamo per una ripartizione sostenibile dei carichi ambientali di ripartire le 144 mila tonnellate di FORSU, prodotte in regione, in 6 impianti da 20 mila tonnellate più uno da 24 mila tonnellate. Il processo della digestione aerobica ha generato e genera in assenza di gestione rigorosa delle BAT e di vigilanza e controllo del PMC problemi legati alle emissioni odorigene. I Comitati propongono la cosiddetta “micronizzazione” della frazione organica umida una tecnologia classificabile come “meccanochimica”. I vantaggi consistono in assenza di cattivi odori dopo il trattamento; una riduzione in volume anche del 70%, un crollo netto del contenuto in acqua (inferiore al 15%); il rispetto, solo dopo due giorni, dei parametri relativi all’indice spirometrico; la disponibilità di un prodotto finale recuperabile come compost. In sintesi si chiede l’implementazione dei macchinari con le ultime tecnologie esistenti e conosciute al fine di ridurre al minimo le emissioni di polveri inquinanti, trattandosi altresì – come sopra precisato – di un territorio già da risanare.
Certi un favorevole accoglimento, si chiede alla S.V. di dare lettura e di allegare la presente alla delibera regionale del 19/02/2018 di cui si è appresa notizia, nostro malgrado e nonostante le rassicurazioni del caso da parte del Sindaco di Eboli, solo tramite i giornali.
“Comitato per la salute pubblica della Valle del Sele e del Calore” in persona della Presidentessa Rosa Adelizzi
Comitato “Eboli dice NO” in persona del portavoce delegato Giovanni Setaro