Premio Internazionale Giovi Città di Salerno all’artista Spiniello

Sabato 28 novembre alle ore 18.00, nel Salone Antonio Genovesi della Camera di Commercio di Salerno, si svolge la cerimonia del Premio Internazionale Giovi Città di Salerno che assegnerà il Premio speciale della Giuria per le attività artistiche legate al suo rapporto con il territorio a Giovanni Spiniello, scultore, pittore e incisore originario di Grottolella. Analoga menzione agli irpini Salvatore Salvatore, direttore della rivista Vicum, scrittore, antropologo, originario di Carife (per il quale, tra l’altro, l’artista ha illustrato Marcoffio rint’a luna e Cento Proverbi per una civiltà) ed al maestro Giuseppe Antonello Leone, scultore originario di Pratola Serra, segnalato alla Biennale di Venezia del 1940. Fin dagli anni ’60 Giovanni Spiniello ha svolto un lavoro di ricerca sulla favola e il mito, legando la propria attività al territorio irpino. Ha reinterpretato tradizioni e leggende della sua terra nei cicli del Re e della Regina, dei Giochi della Memoria e nell’ultima serie di acqueforti I Segni del Tempo. Scultore, pittore, incisore, illustratore, ceramista, creatore della fossilizzazione oggettuale Giovanni Spiniello è nato a Grottolella (AV) il 5 marzo 1944. Molteplici i riconoscimenti da critici di rilievo internazionale. Giorgio Trentin lo segnala alla Biennale dell’Incisione di Venezia nel 1968. Nel 1979 viene segnalato Bolaffi da Enrico Crispolti. Partecipa, inoltre, alla Quadriennale di Roma (’75) e alla Rassegna internazionale Seduzione dell’artigianato (Fiera di Roma ‘90). Alla fine degli anni ’80 decide di fermarsi e di operare nel suo territorio e inizia una ricerca sul segno, la favola, le tradizioni che prosegue ancora oggi. Fin dagli anni ’60, promuove la funzione dell’arte nel sociale attraverso happening che ha riattualizzato con il suo Albero Vagabondo presente, nel 2009, al Festival Internazionale del Cinema di Giffoni. Negli anni ‘90 ha intrapreso un nuovo percorso di ricerca, reinterpretando le tradizioni contadine e rielaborando la tecnica della tempera antica. Attualmente prosegue nella sua ricerca innovando la fossilizzazione oggettuale attraverso la Temperaoggettografia e un nuovo cromatismo maturato nella sua ricerca antropologica e identitaria e sfociato nella creazione della tecnica della Semina del Colore. Il Premio, giunto alla IX edizione, è promosso dall’Associazione Demoetnoantropologica I Castellani presieduta dalla Professoressa Eva Avossa. Presidente della Giuria la professoressa Annamaria Amitrano, presidente del Centro di Etnostoria dell’Università di Palermo, componenti della Giuria sono la professoressa Eva Avossa, Vice Sindaco di Salerno, il Prof. Angelo Calabrese, Direttore dell’Accademia Vesuviana di Tradizioni etnostoriche, il professore Francesco D’Episcopo, docente di Letteratura Italiana all’Università Federico II di Napoli, il professor Italo Gallo, Presidente della Società Storia Patria di Salerno.