Ancora sangue…condominiale
Stavolta l’autore, un parrucchiere cubano di 32 anni che, nel Ferrarese, si e’ scagliato contro un coinquilino, colpendolo con almeno cinque coltellate letali. La vittima, un autista di 54 anni, in casa del quale il cubano viveva dal 2002, insieme alla propria compagna, di 46, fuggita miracolosamente alla strage. Un’ennesima pagina di violenza, consumata tra le pareti di appartamenti apparentemente tranquilli. La foga omicida, impossessatasi del cubano, ignora una genesi autorevole. Sulla falsariga della strage di Erba, il killeraggio. Infatti, proprio nei giorni scorsi, la sentenza dell’ergastolo per i due serial killer, sterminatori di una famiglia nel comune lombardo, che sonnecchia d’inverno, per ridestarsi solo ai bagliori primaverili, ha rivisitato le ore terribili del crimine. Erba, finita in pasto al boom mediatico, ancora sotto i riflettori della strage. Nell’appartamento di una corte ristrutturata nel centro della cittadina, coltellate e sprangate per Raffaella Castagna, per il figlio Youssef Marzouk, per la nonna del bambino Paola Galli e per la vicina di casa Valeria Cherubini. Unico superstite, Mario Frigerio, presente sul luogo, salvo solo perché creduto morto. Dopo la strage, l’appartamento incendiato. Gli autori del crimine, Olindo Romano ed Angela Rosa Bazzi, condannati dalla Corte d’Assise di Como, lo scorso anno, alla detenzione a vita, con isolamento diurno per tre anni. I coniugi, legati indissolubilmente anche dietro le sbarre da un sentimento profondo. Inquietante il racconto del gesto insano. Terrificante la lucida descrizione. Agghiacciante la compostezza nel ricomporre gli atti del delitto e nel “ripulire” perfino l’arma sacrificale. Il superstite Frigerio, un uomo distrutto, ma non vinto dall’odio. Il suo perdono cristiano agli omicidi, la sua volontà di volerli anche abbracciare, nel caso di un pentimento da parte dei due. In tanti a meravigliarsi del messaggio altamente cristiano che Frigerio lancia. Come avvenne già per Papa Woytjla, che volle recarsi dietro le sbarre, per perdonare il suo attentatore. Anche Frigerio ha menzionato tale episodio, ricordando che il suo cammino di fede con la moglie, l’ha portato alla convinzione che l’odio e la vendetta, non portino da alcuna parte. Solo il perdono può dar la forza di guardare avanti. Testimonial di un cammino cristiano, un monito per quanti non riescono a metabolizzare neanche i piccoli screzi esistenziali!