Salernitana: “Il momento più difficile del presidente Lombardi”

Maurizio Grillo

Sono tempi duri per la Salernitana, sotto tutti i punti di vista. Calcisticamente parlando, la situazione di classifica è, a dir poco, mortificante oltre che deficitaria. Per non parlare delle note vicende, che riguardano la giustizia ordinaria e sportiva. Per quanto riguarda quest’ultima, volutamente il nostro giornale ritiene di non trattarla in maniera approfondita, perché, innanzitutto preferiamo soffermarci su aspetti prettamente sportivi e poi non vogliamo lasciarci andare a riflessioni su questioni di cui non abbiamo adeguata conoscenza e che si basano, soprattutto su supposizioni, intercettazioni telefoniche e deduzioni logiche, senza magari le necessarie prove. Lasciamo il compito ai vari organi che devono fare luce sulla vicenda e, certamente, la verità verrà fuori. La Salernitana in sede di giustizia sportiva è stata già giudicata con un nulla di fatto. Solo elementi nuovi possono eventualmente far riaprire il caso. Solo in tal caso ci potrebbero essere problemi per la società granata e anche seri, considerato che la giustizia sportiva giudica in maniera diversa rispetto a quella ordinaria. Se Evangelisti “capa di bomba” si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti ai giudici, non sappiamo come il suo comportamento verrà interpretato dagli organi sportivi giudicanti. Comunque ci auguriamo che la Salernitana non venga giudicata solo perché ha avuto Angelo Fabiani, amico di big Luciano Moggi, come direttore generale. O perché magari ci sono stati buoni rapporti tra lo stesso dg e il presidente Postiglione. Insomma, che non ci sia prevenzione nei suoi confronti solo per questi motivi. Anche perché si rischierebbe grosso, addirittura una doppia retrocessione, una sul campo e una d’ufficio, un po’ come avvenne al Genoa qualche anno fa. E questa ipotesi non vogliamo proprio prenderla in considerazione. Detto ciò, preferiamo parlare di aspetti sportivi. Dicevamo di una classifica deficitaria, mortificante per l’intera città di Salerno. Una retrocessione, conseguenza di una programmazione sbagliata capita anche alle migliori società. L’importante è che poi non si faccia la fine di altre squadre scomparse dal professionismo. La retrocessione ci può stare, ma quello che bisogna ulteriormente evitare è diventare gli “zimbelli” della categoria. Addirittura Giannini, un buon ex giocatore che come allenatore ha ancora tutto da dimostrare, ha affermato che i suoi giocatori si sono divertiti a Salerno, mostrando scarsa sensibilità e poco rispetto nei confronti di un’intera città. Dichiarazioni che il “principe” (anzi, a questo punto ex, perché di “Reale” conserva ben poco) poteva anche risparmiarsi. Per non parlare poi degli sfottò che arrivano da ogni parte d’Italia, vicina o lontana. Basta soffermarsi sui blog riservati alle tifoserie per rendersi conto di come se la stanno godendo i nostri “nemici”. In tutta sincerità, dispiace per i supporters granata e anche per Lombardi. Un presidente che ha commesso degli errori e che sta pagando (in denaro) di tasca sua, a differenza di tanti altri diventati ricchi, grazie alla Salernitana. Un patron, che tutto sommato, oltre a salvare il calcio a Salerno ha raccolto anche buoni risultati con una promozione in serie B e una salvezza successiva. Non dimentichiamoci che a Salerno altri presidenti hanno provato in passato (25 anni consecutivi di Serie C) ad ottenere gli stessi risultati con scarsi successi. Le sue mani sul volto, nell’impietosa inquadratura di Sky, dopo il gol del vantaggio del Gallipoli, hanno evidenziato l’espressione della drammaticità (sportiva) del momento. Però non bisogna abbattersi anche di fronte ad una situazione disperata. Innanzitutto Lombardi non deve consentire che alcuni calciatori si prendano gioco di lui e della tifoseria. Non si può scendere in campo senza il classico coltello tra i denti in una situazione come quella attuale di classifica.Chi, tra questi, è già rassegnato alla retrocessione o comunque non s’impegna, deve essere messo da parte, ceduto a gennaio o addirittura andare in tribuna, con tanto di provvedimento disciplinare, fino al termine della stagione, non consentendogli la possibilità di affossare ulteriormente la Salernitana. Ci aspettiamo una decisione in tal senso già durante o al massimo dopo il ritiro di Peschiera del Garda.Infine, senza entrare nel merito sull’eventualità di passare la mano,  decisione che spetta unicamente al patron granata,  invitiamo il presidente ad una riflessione: il giocatore di casinò che punta e continua a perdere soldi ha due strade da scegliere, o smettere finché è ancora in tempo o tentare il tutto per tutto per rifarsi, correndo anche il rischio di  rovinarsi definitivamente. Cosa conviene di più?