L’Europa presto feudo dell’Islam ?

 

 don Marcello Stanzione

 La presenza numerica dei mussulmani in Europa è destinata a crescere per motivi strettamente anagrafici perché mentre gli europei si stanno suicidando con tassi di natalità al di sotto della soglia del rinnovo generazionale, i mussulmani continuano ad arrivare in flussi sempre maggiori. Nell’unione europea i mussulmani sono raddoppiati nell’ultimo trentennio ed entro il 2015 raddoppieranno ancora. Si prevede che a questo ritmo, nel 2050 sarà islamico un europeo su cinque. Attualmente sono mussulmani già in quarto degli abitanti di Rotterdam e di Marsiglia, ed il 10% degli abitanti di Londra e di Parigi. Lo storico Bernard Lewis sostiene che nell’arco di 50-80 anni , l’Europa sarà diventata un continente arabo. Ad esempio le famiglie cristiane in Francia hanno una media di 1,8 figli, rispetto alla famiglia mussulmana media che ne ha 7,1. In Francia oggi più mussulmani vanno alle moschee il venerdì che cattolici alla Messa la domenica. In Inghilterra il tasso di crescita della popolazione cristiana è del 1’6 annuo, in Grecia dell’1’3, così anche in Germania, In Italia dell’1,2 e in Spagna dell’1’1. Orbene secondo numerosi studi, nessuna civiltà può sopportare per molto tempo un tasso di crescita inferiore al 2,5. Trent’anni fa c’erano 82.000 mussulmani in Inghilterra, oggi sono 2.500.000. Nel Regno Unito ci sono oltre 1000 moschee, molte delle quali funzionanti in chiese che una volta erano cristiane. In Russia la popolazione mussulmana è di 23 milioni e tra pochi anni i seguaci dell’Islam potranno costituire quasi la metà delle forze militari sovietiche. In Belgio un quarto della popolazione è mussulmana. Dal punto di vista strettamente naturale, a meno che la natalità europea, non cresca considerevolmente il suo tasso di crescita, il processo di islamizzazione dell’Europa è irreversibile. Un continente che, come ha ammonito Benedetto XVI, odia se stesso e taglia le sue radici è un continente che si è già arreso. Molti leaders politici europei si sono scandalizzati  perché nel referendum elvetico del novembre 2009 il 57% degli svizzeri ha detto di no alla costruzioni di minareti sul suolo della confederazione. Nel giustificare il loro atteggiamento aperto e concessivo nei confronti della crescente popolazione mussulmana in Europa, i fautori del multiculturalismo spesso accennano al supposto carattere rappacificante dell’integrazione. A parer loro a contatto con la nostra cultura moderna e liberale, affermano, perfino gli islamici più radicali ne subiranno il fascino, attenueranno la loro faziosità e finiranno per accogliere lo stile di vita occidentale. Questo ottimistico discorso supporrebbe, da parte loro, un’apertura psicologica alla modernità. Il che è tutt’altro che scontato. Inoltre la nostra modernità occidentale si è costruita sul relativismo, che è la negazione della verità. Da noi non si afferma nulla di veramente certo, è vero ciò che io voglio sia vero, è buono ciò che soddisfa i miei desideri del momento. Non possiamo meravigliarci più di tanto se questa vacuità esistenziale non alletta i mussulmani che sono persone con fortissime convinzioni religiose anche se errate. Non possiamo stupirci più di tanto se l’immoralità sfrenata che caratterizza molti settori dell’occidente non solo non li lusinga, ma bensì provoca il loro rifiuto. Il cardinale Biffi, attualmente arcivescovo emerito di Bologna, già nel 2000 affermava: “ L’Europa o ridiventerà cristiana o diventerà mussulmana. Ciò che mi pare senza avvenire è la “ cultura del niente”, della libertà senza limiti e senza contenuti, dello scetticismo vantato come conquista intellettuale. Questa cultura del niente non sarà in grado di reggere all’assalto ideologico dell’Islam, che non mancherà”.

 

2 pensieri su “L’Europa presto feudo dell’Islam ?

  1. E’ IL LASSISMO E L’INDIFFERENZA CHE PREDOMINA E CARATTERIZZA L’EUROPA TUTTA. MANCAZA DI VALORI PRIMA EREDITATI DA UNA CULTURA FAMILIARE, SCOLASTICA ED ECCLESIALE. OGGI SI HA TIMORE, QUALORA SI POSSEGGANO, DI EVIDENZIARLI E DI COMUNICARLI. LE CHIESE NON ATTIRANO PIU’I GIOVANI CHE A LORO VOLTA SONO ATTRATTI DA MITI EFFIMERI QUALI LE VELINE O SE MASCHIETTI DEI CALCIATORI.
    BISOGNEREBBE ATTIVARSI PER UNA SVOLTA EPOCALE E CULTURALE COINVOLGENDO IN PRIMIS GLI STESSI MEDIA CHE HANNO CONTRIBUITO NEGATIVAMENTE A TALE MUTAMENTO. UN PRIMO PASSO POTREBBE ESSERE QUELLO DI APRIRE LA GIORNATA CON LA LETTURA O PUBBLICAZIONE DI UN PASSO BIBLICO – SU QUOTIDIANI E TELEVISIONI- CHE RAVVIVI IN NOI I SENTIMENTI DI AMORE, CARITA’, UMANITA’,ETC E CHE CI PREDISPONGA FAVOREVOLMENTE ALL’INIZIO DELLA NUOVA GIORNATA. NON CREDETE CHE LA COSA ABBIA PIU’ SENSO RISPETTO AI DIFFUSISSIMI OROSCOPI DA CUI SI FA PENDERE IL DESTINO DELLA NOSTRA GIORNATA ED IL NOSTRO FUTURO? E’SOLO UNA PICCOLISSIMA GOCCIA D’ACQUA, MA TANTE GOCCE MESSE INSIEME POTRANNO AIUTARCI A DISSETARE E DARCI IL SOLLIEVO,LA SPERANZA, LA FEDE E LA FIDUCIA CHE SEMBRA AVERCI (TEMPORANEAMENTE) ABBANDONATI.

  2. Il fenomeno descritto nell’articolo presenta effettivamente risvolti e rischi inquietanti. Qui non ci sono più due civiltà a confronto; al contrario, da una parte c’è l’Islamismo, con le sue verità e la sua capacità di trascinare le masse, dall’altra c’è il “nulla” del mondo occidentale che si veste strumentalmente di tolleranza, di apertura mentale all’integrazione, di modernità e di liberalismo.
    Da tale confronto non può che prendere avvio la fine della nostra civiltà.
    Colpisce il fatto che sia un uomo di Chiesa a invitarci a questa riflessione. Quel passaggio, ove Don Marcello afferma “… il che è tutt’altro che scontato….” fà seriamente riflettere perchè sta a dire che il tempo della accoglienza cieca e incondizionata (in nome della modernità) è ormai lontano. Qui non si tratta di promuovere una guerra tra civiltà e religioni, qui si tratta di recuperare i valori perduti della nostra civiltà. In questa ottica il risultato del referendum elvetico non può scandalizzarci.

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