Lavorare non stanca…uccide!

Lavorare non stanca…uccide!

di Rita Occidente Lupo

Se il lavoro stimato sempre nobilitante per l’uomo, pur vero che gli eccessi danneggiano notevolmente. La bellissima lirica di Cesare Pavese “Lavorare stanca”, invita a riflettere sugli odierni ritmi frenetici. Da recenti studi emerso che il prolungarsi dell’attività lavorativa nuoce gravemente alla salute, in barba ad ogni stacanovismo. Il primo a risentirne, il cuore, con la spada di Damocle d’ictus o d’infarti. Ma vari fattori scortano chi resta a lungo occupato: insonnia, depressione, problemi fisici gravi o cronici. I sintomi palesi dell’eccesso di fatica e stress arrecano seri danni anche all’equilibrio comportamentale.  Lavorare più di 55 ore alla settimana, superati gli anta, secondo gli studiosi accresce il rischio di ictus del 27% e lievita le probabilità di sviluppo di malattie croniche al 13%. Anche la mente lancia i suoi Sos, dopo le 25 ore settimanali.  Di qui il suggerimento di creare spazi decompressivi e di regalarsi pause benefiche!