Mercato San Severino: Eucarestia al Fucito per l’Immacolata

 Nella tarda mattinata di lunedì 7 dicembre 2009,  presso l’Ospedale di Mercato S. Severino si è svolta una celebrazione Eucaristica, in onore della Vergine Immacolata, presso la Cappella Ospedaliera,  presieduta dall’Arcivescovo Metropolita di Salerno, Mons. Gerardo  Pierro con un  folto numero di sacerdoti. È tradizione che, dal lontano 1980,  in occasione della ricorrenza mariana si svolga una semplice festa in suo onore, per ricordare come a seguito del sisma, la statua marmorea conservata presso il nosocomio, fu ritrovata intatta fra le macerie dell’edificio crollato. Alla celebrazione curata dal cappellano Don Antonio Pagano, hanno partecipato i vertici dell’azienda ospedaliera, rappresentanti del personale medico e infermieristico, volontari ospedalieri e numerosi fedeli. Erano presenti autorità civili e militari tra i quali i sindaci di Fisciano, Mercato S. Severino  ed il Capitano dei Carabinieri. Nel porgere il saluto all’Arcivescovo il Cappellano,  ha sottolineato la particolare devozione  del presule per la Vergine Maria  e per  Mercato S. Severino sua città natale. La celebrazione semplice,  ma significativa, è stata animata dalla corale  Angelicus.Il Primate , nato presso l’ex sanatorio, nella sua omelia, oltre a ricordare la vicinanza materna della Vergine verso i suoi figli sofferenti nel corpo e nello spirito, ha sottolineato l’importanza dell’ospedale di Curteri in questo territorio così vasto della diocesi salernitana, ed ha esortato il personale medico e paramedico ad avvicinarsi agli ammalati scorgendo in ogni paziente, affidato alla loro professionalità, il volto del Cristo sofferente. Al termine della celebrazione eucaristica, Mons. Pierro ha espresso  il desiderio di  guidare personalmente la processione con la statua della Madonna,  che ha sostato nei pressi di ogni reparto; il Pastore della nostra Archidiocesi ha avuto per tutti una parola di conforto e di speranza. Al termine sul volto di tutti i partecipanti  si poteva leggere una composta commozione  unita alla soddisfazione di aver vissuto un’intensa esperienza

spirituale.