Maggiore trasparenza sui servizi bancari
Sergio Barletta
La nostra attenzione, oggi è rivolta al sistema bancario italiano che non brilla certamente per trasparenza. Basti ricordare le vicende relative alle obbligazioni Argentine, alla Parmalat ed altre che hanno coinvolti milioni di risparmiatori. Proprio a tutela dei risparmiatori è intervenuta l’’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. L’Autorità Garante, la quale nella riunione del 23 dicembre 2008, ha deciso di accettare, rendendoli vincolanti, gli impegni presentati da Banca Monte dei Paschi di Siena, UniCredit Banca di Roma, Banca Nazionale del Lavoro ed Intesa Sanpaolo. Gli impegni offerti dalle Banche introducono rilevanti miglioramenti informativi e sostanziali nell’applicazione della commissione: la documentazione informativa e contrattuale risulta infatti migliorata nella prospettazione delle condizioni di applicazione della commissione nonché integrata da esempi numerici sufficientemente chiari. Tutte le Banche hanno anche offerto l’applicazione di commissioni alternative a quella di Massimo Scoperto in modo da consentire al consumatore di scegliere consapevolmente, grazie alla trasparenza delle informazioni, tra le varie opzioni, quella ritenuta più conveniente, in base alle proprie esigenze di credito ed al relativo utilizzo. Per garantire questa reale libertà di scelta le Banche dovranno indicare alla clientela, periodicamente, il costo totale sostenuto per il fido concesso, derivante dall’applicazione delle condizioni economiche prescelte. Tale costo dovrà essere comprensivo degli interessi debitori e di ogni altra spesa applicata. Nella stessa comunicazione le Banche dovranno anche quantificare il costo che la clientela avrebbe dovuto affrontare scegliendo condizioni alternative. Per concludere, in qualità di difensore dei diritti dei consumatori mi auguro che le garanzie fornite dagli Istituti bancari e le modifiche sulla tematica “Commissione Massimo Scoperto” siano l’inizio di un nuovo rapporto per far si che i risparmiatori ritrovino nelle banca un po’ di fiducia in un momento particolare di crisi economica..