Era l’anno 2010: barbara uccisione di Angelo Vassallo, rimasta disumanamente impunita
Giuseppe Lembo
Dal 9 settembre del 2010, il CILENTO ancora tristemente attonito, con attiva partecipazione vive la triste vicenda di ANGELO VASSALLO, un saggio Cilentano del fare, attivamente impegnato in un PROGETTO CILENTO di cambiamento e di sviluppo umano e territoriale, partendo da POLLICA -ACCIAROLI.
Nel “Sacco del Cilento”, un’appendice non secondaria del più tragico ”Sacco ITALIA”, frutto di speculazioni spesso gravi, con danni irreversibili per il territorio e l’ambiente, oggi c’è anche un morto eccellente. Il suo nome è quello di ANGELO VASSALLO, un Uomo onesto, pulito, al servizio della gente; sempre vigile e pronto a controllare la normalità di uomini e cose riguardanti il suo territorio, dove, da primo cittadino ha saggiamente lasciato il segno e tante testimonianze importanti per quelli che verranno.
ANGELO VASSALLO è vivo più che mai per la gente della sua Acciaroli e dell’intero CILENTO. La saggezza del fare pubblico non muore mai! A vigilare sulla sua continuità nel tempo, c’è la presenza vigile dei tanti che credono nel saggio patrimonio degli esempi, eredità di uomini che non vanno assolutamente cancellati dalla memoria collettiva, in quanto eredità-patrimonio anche di quelli che verranno e che hanno bisogno degli esempi del passato, per costruire nuovi percorsi di vita nel saggio rispetto dell’Uomo, centralmente inteso e della Natura una risorsa in prestito da utilizzare, senza danni e sprechi, con saggezza d’uso, per poi trasferirla al Futuro.
ANGELO VASSALLO non sarà mai dimenticato, perché non potrà mai essere cancellata la sua intelligente azione politico-amministrativa.
A farne da garante, prima di tutto, sarà la sua gente; saranno i cilentani e la cultura dei saperi cilentani, una cultura che affonda le sue radici nell’ESSERE PARMENIDEO e che dopo secoli, è ancora forte ed attuale per il suo pensiero importante, per meglio conoscersi e meglio combattere un apparire strisciante ed invadente, ovunque padrone, che cerca di cancellare tutto e rendere come protagonisti unici il possesso delle cose; dell’avere, in uno con il grande ed illimitato obiettivo del Dio successo, sempre più “Dominus”unico di un Mondo fatto tristemente di Avere-Apparire. Anche la rete della Comunicazione autentica territoriale e non saprà tenere vivo il ricordo di Angelo Vassallo, un martire del piombo assassino scaricatogli bestialmente addosso per essere coerente con la sua immagine forte di saggio Sindaco-Pescatore e di UOMO LIBERO, assolutamente non disponibile a piegarsi ai poteri forti che, ovunque e sempre, impongono la servile sottomissione, la barbara e servile dipendenza, senza fare sconti a nessuno.
Nella triste vicenda di Angelo Vassallo, il CILENTO, tutto il Cilento, non è per niente morto; nel nome di Angelo Vassallo è più che mai vivo; è forte e chiede al mondo delle istituzioni del nostro Paese, il Diritto alla Libertà umana, giustizia sociale, garanzie e tutela della Vita, un bene sacro che a nessuno abusarne e con feroce violenza, provocarne la morte, usando barbaramente contro il piombo assassino.
La CULTURA saggia e sacra espressione e forza dell’Umanità del CILENTO, è contro ogni forma di violenza; è per la PACE e la Libertà di ciascun UOMO, nel rigoroso rispetto degli Altri; di tutti gli altri UOMINI della Terra.
La CULTURA, difesa e forza per sviluppare e per creare cambiamento, è il punto più concreto e più alto della crescita umana e della civiltà d’insieme dei popoli. Senza la CULTURA, ciascun UOMO e ciascun POPOLO della Terra, non potrà andare da nessuna parte.
Nel grave e triste evento luttuoso della morte di ANGELO VASSALLO, la CULTURA del CILENTO, nel quasi decennio trascorso è stata ed è sempre vicina al mondo vassalliano di Acciaroli-Pollica, un mondo di Umanità Amica che Angelo Vassallo amava, rispettava e voleva portare sempre più in alto. È soprattutto vicina alla Famiglia, moglie e figli che piangono la scomparsa di una persona cara ed assolutamente insostituibile.
In nome dell’Umanità che sconfessa l’azione feroce da vere e proprie belve umane c’è da chiedere un atto di pentimento e di ravvedimento che, purtroppo, non ci sarà mai, a chi ha barbaramente stroncato una vita umana che meritava di vivere e non essere così bestialmente uccisa. La non-violenza è la prima grande legge della Vita di Umanità e di CULTURA ricca di civiltà umana necessaria all’UOMO del presente e del Futuro che, come Noi, ha un grande bisogno di Umanità.
A nessuno e per nessuna ragione è dato togliere la Vita ad un’altra persona. È contro natura e contro qualsiasi forma di etica condivisa; è contro qualsiasi atteggiamento umano nei confronti della giustizia giusta.
In nome della CULTURA della Vita siamo per un Cilento della Libertà umana. Contro i sogni proibiti delle mani violente ed assassine i Cilentani con la loro CULTURA ed i loro intellettuali, sapranno essere attivamente e saggiamente protagonisti di non-violenza e di tolleranza, costruendo, partendo dal CILENTO TERRA DELL’ESSERE, vie di PACE, per un mondo nuovo che deve saper amare i saperi che portano ad amare l’UOMO, protagonista di Vita per un’umanità globale in cammino verso un Mondo di PACE e di Umanità con al centro l’Uomo.
La voce della CULTURA, prima espressione della Libertà umana non può essere una voce silenziosa sia per questa terribile e per molti aspetti, assurda morte di un Primo Cittadino che colpisce tra l’altro, al cuore le istituzioni del nostro Paese, sia per il Futuro di un CILENTO umanamente nuovo. Il CILENTO si appella alla CULTURA per una società nuova, con al primo posto l’UOMO, il suo ESSERE, la sua LIBERTà e soprattutto il suo sacro diritto alla VITA. Non basta un’azione violenta per toglierci tutto questo; per togliere ai te cilentani la voglia di vivere un CILENTO nuovo, in un mondo assolutamente nuovo ed in un saggio cammino di PACE.
A ricordare ANGELO VASSALLO