Montecorvino Rovella: Forum dei Giovani “#iosonomia: ogni donna è vera come la sua storia”
#iosonomia: ogni donna è vera come la sua storia. Questo il titolo dell’evento organizzata dal Forum dei Giovani di #MontecorvinoRovella, con il patrocinio del Comune di Montecorvino Rovella, domenica 25 novembre alle ore 19.30 presso l’auditorium Don Gerardo Senatore in occasione della Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne. Un momento importante per sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema globale che coinvolge, mediamente, una donna su tre dai 15 anni su.
L’evento, ad ingresso gratuito, prevede tre momenti:
•“Io consapevole”: strategia di prima difesa personale a cura dell’Asd Niccolò Abbondati.
•Laboratorio Artistico Espressivo “Konarte”, a cura dell’architetto Manuela Minervini e della psicologa Grazia Imparato
•Performance di Antonio Magliaro e Manuel Stabile con coreografie a cura di Ramona Pinto
Per l’occasione, inoltre, una panchina del centro cittadino verrà dipinta di rosso come simbolo della lotta contro la violenza di ogni genere.
Il commento dell’assessore alle Politiche Sociali, Francesca Della Corte: «Questa iniziativa è stata ideata per invitare la cittadinanza a riflettere e trasmettere quei principi e quei valori che possono insegnare a vivere in una società corretta per ricordare che il rispetto è alla base di tutto e che non possiamo continuare a vedere crescere il numero delle donne che subiscono abusi di qualsiasi forma o genere fisica, sessuale o psicologica».
Le parole della presidente del consiglio comunale delegata alle Pari Opportunità, Milena Salvatore: «È necessario affrontare il tema del femminicidio e della violenza a tutto tondo, quindi non solo dal punto di vista fisico ma anche morale e sociale. Giornate come queste servono soprattutto a riflettere su quanto sia ancora ampio il gap che le donne scontano nei confronti degli uomini e quanto sia ancora radicata, dal punto di vista culturale, la convinzione che la femminilità sia sconveniente rispetto all’ottenimento di pari opportunità dal punto di vista professionale e, più in generale, di vita. Le istituzioni, in questo senso, devono prendere coscienza del fenomeno e provare a superare, prima di tutto, la retorica della donna vista solo come figlia, moglie e mamma».