Indonesia: ancora Natale di panico!
Lo tsunami: un vortice letale che 5 anni fa seminò sgomento, mietendo migliaia di vittime. Falciando 13 Paesi asiatici: oltre 230.000 vittime. In Indonesia, i morti 170.000, senza neppure degne sepolture e bare. Oggi, a distanza di anni, la corale preghiera in ricordo di quanti passarono alla morte senza scampo. L’onda anomala, la voragine terrestre, la vertigine acquatica: distruzione di tutto e di tutti. Alle 7.59 ora locale (le 13.59 in Italia), un terremoto di magnitudo 9 gradi Richter, il peggiore degli ultimi 40 anni, con epicentro al largo di Sumatra, prostrò tanti popoli. In poco più di un’ora, un muro d’acqua alto come un palazzo di tre piani sulle coste dello Sri Lanka prima, poi su quelle di Thailandia, Indonesia, India, Maldive e Malaysia e perfino Somalia e Nigeria. Un luogo da sogno, agonizzato per vacanze all’insegna del relax e del divertimento, tramutato in scenario di morte. Lo stesso cantante Gigi D’Alessio raccontò, intervenendo per il Capodanno in Piazza Sabato a Pontecagnano-Faiano, d’essersi trovato in albergo al momento della tragedia. E d’essersi sentito prigioniero della sorte, ad un passo dalla vita. Oggi, mentre ancora il ricordo a quel fatidico giorno corre tra preghiere silenziose e comunità oranti, in Indonesia un sisma di 6,0 gradi Richter localizzato a circa 271 km da Saumlaki, nelle isole Tanimbar. Al momento non si parla di vittime né di tsunami.