Montalbano orfano del suo maestro: addio ad Andrea Camilleri!

di Rita Occidente Lupo

L’addio al creatore del seguitissimo commissario Montalbano, in forma privatissima oggi, per volontà dello stesso scrittore. Copiose le sue pubblicazioni, tra ironia e pillole di vita, in una Sicilia ricca di fantasia. Da tempo le sue condizioni di salute, critiche, hanno reso le ultime sue primavere, 93, sempre più flebili. Un grosso vuoto nella cultura contemporanea, nella narrativa di un tempo scandito dalla tecnologia, ma ancora avido di conoscere le radici della sua genesi. E Andrea Camilleri, duettando a volte con la mitologia, infarcita d’agganci al presente, con estrema disinvoltura è riuscito a portare i suoi numerosi lettori, in quel dedalo enigmistico di soluzioni non scontate e di colpi di scena senza suspance. Uno scrittore capace di parlare a tutti, di scrivere per tutti, lasciando in panchina sofismi cervellotici. Bonario, ma acuto, lucidamente sociale, Luca Zingaretti ad avvertire maggiormente la sua scomparsa. Dalla penna di Camilleri, messaggi sociali per il nostro tempo, il suo tempo, nel quale si è ritrovato con quel passo sì dell’humanitas classica, ma con la spicciola praticità di chi si rende conto che tempora mutantur…e che quegl’ideali sociali d’un tempo, seriamente frantumati dal modernismo accelerato. Di qui la sua forza narrativa, nell’uso sapiente anche di metafore all’occorrenza, per affidare ai suoi libri messaggi intramontabili di uguaglianza e giustizia sociale. Per questo la sua scomparsa lascia un profondo vuoto non soltanto in quanti l’hanno conosciuto!