Provincia: finirà a poltronate?
La corsa è partita. Verso le poltrone di Palazzo Sant’Agostino si stanno lanciando un pò tutti. Sugli starting-block si sono già posizionati alcuni pezzi da novanta ed anche novelli aspiranti, non tutti però desiderosi di sedersi sui semplici scranni del Consiglio provinciale. In molti già guardano alle poltrone più ambite, quelle sistemate al centro del salone del consiglio, insomma le poltrone degli assessori. Oggi sono in dodici e tutti, in caso di vittoria del centro-sinistra, aspirano (inutile dirlo) ad una riconferma nei loro incarichi. Ad esempio, ma solo per esempio, come poter escludere Pasquale Stanzione dalla scuola o Corrado Martinangelo dall’agricoltura, oppure Massimo Cariello dal lavoro o Angelo Paladino dall’ambiente, oppure Pierangelo Cardalesi dallo sport o Gaetano Arenare dalla cultura, oppure Carmine Cennamo da caccia e pesca o Rocco Giuliano dai trasporti; e mi fermo a questi per non fare tutti i nomi. Ma come fare per fermare le ambizioni, anche giustificate, del crescente Mino Pignata (presidente del consiglio uscente), del sempreverde (fisicamente!) Ermanno Guerra il quale potrebbe sperimentarsi come assessore provinciale nell’interminabile attesa di fare il vice sindaco o addirittura il sindaco di Salerno. E come fare per bloccare l’astro e l’estro di Nino Savastano che quotidianamente frequenta il “palazzo” come già fosse assessore, ma c’è anche Simone Valiante che dopo anni di capo-gruppo potrebbe pretendere la poltrona più consona di assessore. Per non dire dei nuovi previsti arrivi come quello di Piero De Luca con un target familiare di assoluto rispetto, ma anche Alfonso Buonaiuto che da anni rimane rispettosamente sui blocchi. Il problema per il centro sinistra è serio; potrà contenere le richieste di tutti i sindaci che si candideranno per sostenere Villani, e i delusi come si comporteranno in campagna elettorale? L’interrogativo vale anche per il centro destra, anzi di più per il centro destra. Se dovesse vincere Edmondo Cirielli (ma è il vero candidato?) per il centro destra saranno più spine che rose sulle modalità di assegnazione non soltanto dei 36 collegi elettorali ma soprattutto delle “dodici poltronissime” che contano nell’amministrazione della cosa pubblica provinciale. Partiamo da Alberico Gambino (brutalmente tenuto lontano dalla candidatura a presidente,cosi si dice!!); da sindaco più votato d’Italia potrà accettare un ruolo di semplice consigliere? La stessa cosa dicasi per gli altri sindaci dell’agro (sia di destra che di sinistra) che notoriamente, come territorio, decidono le vittorie o le sconfitte in campo provinciale. Anche perchè in casa centro-destra l’atmosfera non è delle più tranquille; mentre le alleanze sono ancora tutte da definire già diversi personaggi pongono le loro candidature per le poltronissime. Tra gli aspiranti ci sono nomi eccellenti come quello di Antonio Mauro Russo (coordinatore provinciale amministrativo di FI) e di Anna Ferrazzano (delusa dalle politiche) ma anche delle new-entry come l’avvocato Marcello Feola (trombato per la presidenza del Parco del Cilento e VD) ma anche degli stessi Antonio Lubritto e Franco Di Comite. Per non parlare delle altrettante legittime aspirazioni di Maria Teresa Baione che qualcuno vuole alle “politiche sociali” o di Antonio Zarrillo che garantirebbe un solido rapporto con l’UDC; ma c’è anche l’MPA di Gaetano Fasolino e Franco Brusco, come c’è l’Alleanza di Centro di Francesco Pionati oltre alla lista che fa capo a Daniela Santanchè con la promanazione salernitana dell’avvocato Enzo Cammarota, senza dimenticare la Democrazia Cristiana di Ortensio De Feo. Un bel nodo scorsoio al collo del centro destra ed a quello del neo Presidente (se eletto!). Edmondo Cirielli probabilmente ci stupirà ancora e, forse, mostrerà tutti i suoi attributi nominando soltanto assessori tecnici? Questa è la domanda che serpeggia negli ambiente bene informati; ma lo dovrà dichiarare prima, costi quel che costi. Poi si vedrà.
Altri 5 anni con assessori come Martinangelo e Cariello? Spot, manifesti, apparizioni in tv, campagna elettorale costante, saloni, presenzialismi, inaugurazioni, e poi? Lo sviluppo del territorio che fine ha fatto?
E’ possibile quantizzare i risultati prodotti da questi ingenti esborsi economici? Riusciamo ad essere una volta per tutte concreti fino in fondo? Credo sia giunto il momento di non mortificare più questa provincia.
Salerno merita ben altro. Ho sempre votato a sinistra, ma questa volta credo proprio che diserterò il seggio. Villani non può ricandidarsi nel segno della continuità. E’ il caso di fare una valutazione seria ed obiettiva. E’ il momento di fare autocritica.