Salerno: Mai Sola Salernitana, nessun spareggio playoff
Il dado è tratto, ora non si può più tornare indietro. La Salernitana, per il quinto anno di fila, non disputerà gli spareggi playoff e, stavolta, può prendersela solo con se stessa. Certamente gli arbitri e gli infortuni hanno influito così come un calendario terribile nelle ultime cinque giornate, ma quando conquisti un solo punto in tre scontri diretti significa che hai preparato malissimo il rush finale. Avevamo puntato sulla qualità della rosa e sull’esperienza dell’allenatore, invece come sempre l’unica componente che ha fatto la propria parte è stata quella della tifoseria. In tempi di porte chiuse, emergenza e restrizioni abbiamo accompagnato moralmente e fisicamente i calciatori in ogni modo: striscioni, video celebrativi, 400 persone che hanno atteso sotto il sole afoso l’arrivo del pullman rinunciando ad un pomeriggio di mare. Qualcuno arrivava addirittura da altre città d’Italia o ha cambiato i turni di lavoro, gente che non meritava una figuraccia con pochi precedenti. Nessun tiro in porta, calciatori senza idee, Spezia che ha dominato schierando le riserve e senza ambizioni di classifica. Il Club Mai Sola, sempre al fianco della maglia a prescindere da tutto, non vuole certo iscriversi improvvisamente al partito dei complottisti, di chi vede ombre dietro ogni sconfitta. Ma un club come il nostro che segue la Salernitana ovunque, spendendo soldi e mettendoci la faccia anche a costo di attirare le critiche feroci dei social (gente che non vuole bene alla maglia e che non vedeva l’ora perdessimo per dare sfogo alle proprie frustrazioni), ora dice…basta! Un tandem come quello formato da Lotito e Mezzaroma non può fallire puntualmente l’obiettivo playoff. Ce lo possiamo aspettare da Aliberti, da Lombardi, da altri imprenditori che a Salerno hanno avuto difficoltà e che non avevano una disponibilità economica del genere. La politica dei piccoli passi può andar bene se c’è continuità, ma se cambi due allenatori e 15 giocatori all’anno tanto vale allestire da subito una corazzata. Come da tempo fanno tante neopromosse che, senza il bacino d’utenza di Salerno, mostrano da subito ambizione senza aggrapparsi ai fattori imponderabili. Va benissimo il giovane affamato che viene dalle categorie inferiori, vogliamo accettare la collaborazione con la Lazio fino a quando arrivano atleti dello spessore di Lombardi, ma quest’anno pretendiamo investimenti. Qualunque imprenditore al mondo deve spendere se vuole avere un ritorno, possibilmente senza rinfacciarci sempre i due anni su 101 in A. Ad oggi, almeno in B, questa proprietà non si è dimostrata superiore alle altre in termini di risultati pur col merito di aver pulito l’immagine della Salernitana, di aver sempre mantenuto in attivo il bilancio e di aver investito negli anni nel marchio, nelle strutture e nel settore giovanile. Ora, però, serve un’autentica corazzata. Il Monza ha già annunciato uno squadrone, le retrocesse avranno il paracadute, tante altre si attrezzeranno per il grande salto. Noi non vogliamo essere una comparsa e assistere al solito finale anonimo senza ambizioni. Non ci sono più alibi, per nessuno. Come Club Mai Sola diciamo basta e siamo stanchi. Ci siamo rotti le scatole, per usare un eufemismo. Vogliamo una grande Salernitana, altrimenti lo stadio resterà vuoto anche se riaprissero i cancelli. Non escludiamo forme pacifiche di contestazione per esprimere il nostro dissenso e l’enorme delusione”.
Il Presidente Antonio Carmando