Scuola nel caos come previsto!
Lungo questi 170 giorni abbiamo seguito passo passo la questione scuola.L’urgenza, ma anche il caos, in cui versa la scuola ora impone a ciascuno di noi di sospendere il giudizio (naturale e doveroso) e continuare nel nostro spirito di chi ha a cuore la Nazione e – avvertendo tutto il dramma di un diritto all’istruzione che non riparte per tutti divenendo un privilegio – continua a denunciare e a proporre le uniche soluzioni possibili. Dopo il parere del Cts, che sembra far cadere quelle poche certezze in merito al distanziamento sociale preso molto sul serio dai presidi, rimasti sul posto di lavoro, ora è caos. Ed è proprio questo caos ad alimentare uno stato di insicurezza che immobilizza (come muoversi? Che fare? Se poi ci fosse un contagio sarò inquisito).
Caos ed incertezza ingenerano confusione e paura di cui il monopolio educativo si nutre e i cittadini senza strumenti soccombono.
In questi giorni penso anche alla casalinga, all’operaio, all’imprenditore, alle partite iva… Non ce lo meritiamo un sistema iniquo che, facendo del diritto all’istruzione un privilegio, in realtà mina nelle fondamenta le ragioni profonde della scuola. Il diritto all’istruzione è un diritto universale che va garantito in modo libero e gratuito, atteso che l’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali (dichiarazione dei diritti universali dell’Uomo).
“L’istruzione deve porre tutti gli individui in grado di partecipare in modo effettivo alla vita di una società libera, deve promuovere la comprensione, la tolleranza e l’amicizia fra tutte le nazioni e tutti i gruppi razziali, etnici, religiosi ed incoraggiare lo sviluppo delle attività delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.” (Patti internazionali)
È evidente che se l’Istruzione diventa un privilegio le nefaste conseguenze sono chiare a tutti.
Ecco perché non possiamo banalmente pensare che basti un tavolo con le rotelle, un B&B, una didattica a distanza, doppi turni o peggio “ognuno per sé e Dio per tutti”.
E’ naturale in queste ore chiedersi: se il distanziamento si può superare con la mascherina, perché il governo ha chiuso le scuole? Sono stati isolati 300 mila disabili e abbandonate le donne più fragili rubando loro quel poco di emancipazione conquistata; sono stati esclusi 1 milione e 600mila allievi dalla Dad, anche se noi abbiamo continuato ad offrire alla Ministra e al Premier suggerimenti, proposte, studi e le opposizioni in modo responsabile hanno stretto alleanze con le forze più sensibili al governo (PD-IV-LEU)… insomma davvero era il tempo favorevole, per fare l’unica cosa che il Covid impone: avviare un processo di collaborazione virtuosa fra pubblico e privato.
Patti educativi fra scuole statali e paritarie, quota capitaria per le famiglie e completamento del percorso dei costi standard di sostenibilità per allievo.
Un’operazione facile, possibile, che risponderebbe alle legittime esigenze di trasparenza e pubblicità degli atti delle scuole, e che risolverebbe il problema di 8 Mln di studenti senza scuola, e delle famiglie che devono ritornano al lavoro e far ripartire l’economia. E’ inspiegabile il rifiuto della Ministra Azzolina e del premier Conte in merito, ma sarebbe ancor più grave in queste ore il nostro silenzio che alimenta una ingiustizia colossale e, ancora peggio, condanna la nazione ad una vita di stenti.
La realtà ci conferma, ma non ci serve avere ragione: noi vogliamo disperatamente gettare le premesse per riaprire ora le scuole, ma anche garantire per sempre il diritto all’istruzione per tutti. Se perdiamo questo momento storico saremo colpevoli di una opportunità sprecata per idiozia e per ignoranza.
Quindi in queste ore è necessario unirsi all’appello rivolto al Premier e ai Parlamentari tutti, dal Gruppo di associazioni e cittadini che da 170 giorni ripresentano quello che è un percorso obbligato (Secondo Appello ai Parlamentari sul diritto all’Istruzione).
Patti educativi regione per regione. I cittadini che voteranno a settembre devono ricordare che queste operazioni erano fattibili e la scuola sarebbe ripartita. Ma se neanche l’emergenza ha imposto quella collaborazione invocata più volte dal presidente della Repubblica, allora nessuna promessa elettorale potrà strapparli alla loro responsabilità: per pura ideologia hanno condannato la Nazione non ristabilendo il diritto all’istruzione.
Sia chiaro alle nostre famiglie che aver rifiutato questo percorso è alla base di una scuola che non riparte e se riparte sarà per qualche privilegiato e condanna il paese alla spesa di 10 mld di euro.
Spieghino il ministro Azzolina e il Premier Conte perché rifiutano questa proposta di valore in punta di diritto e di economia, che ci otterrebbe il plauso dell’Europa e ci farebbe risparmiare tanti danari da investire per le P. Iva, la sospensione delle tasse, il turismo, il rilancio del Paese.
Allo scopo si condividono alcuni articoli recenti che fanno sintesi ma anche rilanciano i termini della questione. Dopo il dialogo e il confronto gli educatori sanno che è necessario restituire tutta intera la responsabilità a chi si rifiuta di agire per il bene pubblico. Noi continuiamo a fare la nostra parte.
– 16.08.2020 da Blog Formiche – “Premier Conte: La prego, accolga l’aiuto della maggioranza politica e dei cittadini e salviamo insieme la Scuola”. La stessa Ministra Azzolina che in queste ore rilancia l’invito alla responsabilità e alla collaborazione: «Sto facendo i salti mortali per la riapertura delle scuole. Vorrei tanto che lo stesso sforzo lo facessero tutti, mi aspetto di vedere responsabilità» ha deliberatamente scelto di ignorare le proposte che da 170 giorni le vengono presentate tanto dalle opposizioni (FI, FdI, Lega, UDC, NCI, Cambiamo) quanto dalle componenti del Governo (Pd, Iv, qualche esponente di Leu e addirittura dei 5 Stelle), oltre che da alcuni suoi valenti consiglieri inascoltati e da molti cittadini responsabili .
– 16.08.2020 da NBQ – “Le scuole paritarie chiudono. Ecco quanto costerà il loro fallimento”. Se anche il 14 settembre riparte (forse) la scuola, non riparte certamente il diritto all’istruzione per tutti. Dimenticate dagli aiuti governativi, un centinaio di scuole pubbliche paritarie ha già chiuso i battenti. Sono quelle che si sono indebitate pur di far pagare rette alla portata di tutti. Rimarranno alla fine solo quelle con le rette più care, con gran danno per le famiglie più povere, private della libertà di scelta. E per gli studenti che verranno lasciati a casa dalle scuole già fallite? Integrarli nella statale costa molto di più al contribuente. Fino a 5 miliardi annui .
– 14.08.2020 da Avvenire: “Educazione pubblica. Ancora bloccati i fondi per le scuole paritare. Già chiuse 95”. A un mese dall’approvazione del decreto Rilancio, 300 milioni sono ancora fermi. Intanto su Fb stupiscono non poco le affermazioni della senatrice del Movimento 5 Stelle, Bianca Laura Granato .
– 14.08.2020 da Scuola- Adnkronos – “Alfieri: Dopo dichiarazioni Cts il re è nudo, i cittadini ora lo sanno” di Roberta Lanzara “I cittadini hanno capito la verità. Noi tutti abbiamo l’obbligo di intervenire con senso di responsabilità. Qui è il caos dello scarica barile. Ma dopo le ultime dichiarazioni del Cts, il re è nudo”. Lo dice all’Adnkronos suor Anna Monia Alfieri, esperta di politiche scolastiche e referente scuola Usmi e Cism commentando l’ultimo verbale del Cts secondo il quale “nelle situazioni temporanee in cui fosse impossibile garantire il distanziamento fisico” si può anche derogare ad uso delle mascherine.
– 13.08.2020 da Orizzonte Scuola – “Ritorno in classe, Alfieri: Azzolina è la ministra più invidiata al mondo, ha avuto i suggerimenti di tutti, ma li ha rifiutati”. “Le paritarie di seconda fascia, in cui cioè si paga una retta media di circa 5-6mila euro l’anno per alunno, pur con enormi sacrifici ripartono e alla grande. Perché potendo pronunciare la parola magica che si chiama autonomia, si sono potute organizzare a spron battuto” .
– 12.08.2020 da Il Giornale: “Il Covid ha smascherato chi ha distrutto la scuola. Il Re è nudo: ora i cittadini lo vedono e capiscono qual è la verità. Ecco cosa sta accadendo nel mondo della scuola” .
– 11.08.2020 da Roma Il Giornale popolare: “Riparte La Scuola. Il Diritto all’istruzione fermo al palo” di Giuseppe Adernò. “La ripartenza sarà dolorosa per tutti ma nel settore dell’istruzione i danni da pandemia si sentiranno ancora di più anche perché il comparto era già duramente provato . Il Diritto di Apprendere